Global Starnet torna al Consiglio di Stato per chiudere la partita sui requisiti di solidità economica e trasparenza societaria. La vicenda è iniziata nel 2011, quando con la Stabilità dell’epoca il governo assestò un giro di vite sulle concessioni, adottando tutta una serie di misure per assicurare un maggior controllo sui bilanci e sui soggetti che detengono quote societarie. Il Tar in primo grado confermò la legittimità della legge, ma annullò alcuni requisiti imposti alle compagnie – quello sulla solidità patrimoniale e quello sull’autonomia finanziaria. Salvo invece il requisito sul tetto all’indebitamento. Secondo la compagnia quest’ultimo già di per sé pone un freno agli investimenti; inoltre è stato introdotto circa un anno dopo il lancio delle vlt, ovvero subito dopo lo sforzo economico chiesto alle concessionarie per offrire il nuovo gioco. La Global Starnet si è quindi rivolta al Consiglio di Stato, ottenendo che la questione venisse prima rimessa alla Corte Costituzionale e poi alla Corte di Giustizia dell’UE. Entrambi i giudici hanno riconosciuto che l’impianto normativo è legittimo. La CGE però ha chiesto al Consiglio di Stato di verificare che le limitazioni siano giustificate da motivi d’interesse generale e che siano proporzionate rispetto agli obiettivi perseguiti. Nell’udienza di oggi i legali della compagnia hanno sottolineato che la sentenza del Tar è passata in giudicato, per quanto riguarda i requisiti di solidità patrimoniale e di autonomia finanziaria. Hanno quindi chiesto di annullare anche il tetto all’indebitamento. La sentenza del consiglio di Stato è attesa nei prossimi due mesi. gr/AGIMEG