Scommesse, il bando slitta a metà 2017

Chi scrive continuerà ad interessarsi ai “non risultati” raggiunti, almeno per ora, dalla Conferenza Unificata visto che da questi “non risultati” derivano, a cascata, tante altre cose negative che gravitano attorno al mondo del gioco d’azzardo ed a quello dei casino online migliori. Tanto per non ripeterci troppo poco, bisogna dire che l’ulteriore slittamento dopo la metà di ottobre di questa “famigerata Conferenza” sta provocando negli operatori ancora più incertezze, sbigottimento e poca serenità verso un futuro che si rappresenta… certamente poco roseo. Non solo, ma chi nel futuro aveva potuto intravedere investimenti nel settore ludico, si crede debba quasi abbandonare questa idea, visto e considerato che in assenza di riforma, di accordi, di condivisione di obbiettivi, il bando delle scommesse non potrà essere messo in pratica e si dovrà aspettare il prossimo 2017, verso la metà, per poter aggiudicare le nuove concessioni di gioco. La scorsa settimana si è riferito della richiesta di danni, avanzata da Obiettivo 2016 al Tar del Lazio, per questo ritardo che ha provocato la mancanza di “atterraggio sul mercato” di questa azienda e, quindi, provocato alla stessa una sorta di mancato guadagno in favore di coloro che già erano in possesso di concessione di gioco e che potevano sia esercitare che incassare profitti dalla loro attività. In sostanza, secondo Obiettivo 2016 gli si era impedito, con la mancanza del bando di gara per le scommesse, di mettere in atto la propria libera impresa precludendone quindi i relativi profitti.
Obiettivo 2016, quindi, non può che prendere atto della linea che il Governo ha intrapreso che è, in pratica, quella di arrivare ad una riduzione, se non all’eliminazione, delle slot machine da bar e tabaccai anche se le “trattative” sono ancora in corso con gli Enti Locali. Ma, visto che il tempo sta trascorrendo inesorabile e le dette trattative sono ancora del “campo delle sette pertiche”, si può presumere che il “bando scommesse” non potrà essere pubblicato prima della fine del prossimo mese di marzo, naturalmente nel prossimo anno, e prima della fine di giugno 2017 non vi potrà essere alcuna aggiudicazione. L’unica cosa che potrebbe forse “cambiare le cose” (ma non si sa se in meglio od in peggio) potrebbe essere il “sì” al referendum, visto che questo risultato, senza ombra di dubbio, depotenzierebbe le Regioni e, quindi viceversa, lo Stato avrebbe maggiore controllo del gioco sul territorio. Ora dovrebbe essere esattamente il momento per trovare un accordo anche scendendo a qualche compromesso “non doloroso”. L’obbiettivo però di entrambi i “contendenti” dovrebbe essere quello di arrivare in breve tempo ad una normativa unitaria che metta “buona pace” tra i vari Comuni e le varie Regioni ed impedisca loro di emettere ordinanze “confuse”. Confuse come quelle che sono state emesse a Napoli dove si assiste ad un controsenso “mega galattico”: si può giocare nei corner a tutte le ore, mentre è proibito farlo nelle agenzie ed il clima che si è creato là, attorno al settore delle slot machine, ha visto anche l’emersione di una serie di errori marchiani che potevano essere indubbiamente evitati. Il regolatore, di conseguenza, aveva l’obbligo di tutelare e coordinare e sopratutto intervenire, mentre il regolatore non si è imposto… come il solito si potrebbe dire! red/AGIMEG