Casinò di Sanremo, sindacati: “La situazione attuale della casa da gioco è davvero preoccupante”

La situazione attuale del Casinò di Sanremo è davvero preoccupante”. Sono le dichiarazioni dei sindacati Slc-Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom-Uil e Snalc-Cisal.

“Gli incassi stanno assumendo una condizione limite dalla quale potrebbe essere complicato ripartire. Alcune scelte strategiche effettuate dal Cda, come ad esempio la chiusura delle roulette francesi dal lunedì al giovedì, hanno contribuito a tutto ciò e gli effetti di queste scelte potrebbero ricadere anche sul bilancio del Comune di Sanremo”, aggiungono.

Nel mese di febbraio la roulette francese ha incassato il 74,79% in meno. Rispetto al 2019, le loro ‘sostitute’ hanno incassato il 18,38% in più che corrisponde a 18.000 in più rispetto al 2019, portando la flessione su base mensile degli incassi dei giochi tradizionali al 25,29 %. Anche le slot hanno subito un decremento, mentre buono è stato l’andamento dei giochi on line – riporta SanremoNews.

“L’attuale organizzazione del lavoro dei giochi da tavolo e i servizi connessi alle dirette dipendenze della Casinó Spa così come concepita, ha prodotto un incremento del costo del personale. Altre scelte effettuate, ad esempio il bando di affidamento del servizio di Bar e Ristorante, merita una profonda ed attenta analisi, a nostro avviso questa impostazione svilisce un servizio fondamentale per il rilancio della casa da gioco ed inaccettabile è la concreta ricaduta occupazionale sulle attuali unità lavorative in appalto. Ricorrere ad un servizio di catering ogni qual volta si debba organizzare una cena al Roof Garden o al Biribissi, potrebbe frammentare concretamente la qualità delle prestazioni offerte, e non tutela i 35 lavoratori dell’appalto. La scelta di non aver previsto nel contratto di affidamento la clausola di salvaguardia, non può passare inosservata e anche da noi essere fortemente criticata. Già ora i 35 posti del bistrot, nei fine settimana quando il Roof Garden è chiuso, sono insufficienti per soddisfare la nostra clientela che attende in coda il proprio turno”, aggiungono.

“Le preoccupazioni verso un Cda che poco ha recepito e che è da parecchio tempo con noi silente. E’ certamente arrivato il momento che qualcuno si assuma la responsabilità di ciò che sta accadendo, compresa la proprietà”, concludono.

cdn/AGIMEG