Calugi (Pres. Fipe): “Necessari sgravi fiscali, prolungamento degli ammortizzatori sociali e finanziamenti a fondo perduto per la sopravvivenza del settore”

“Il settore che rappresento è al collasso. E’ quello più colpito in termini economici e dell’inefficacia dai provvedimenti adottati dal Governo. E’ un comparto che ha un fatturato di 90 miliardi di euro e dà lavoro a più di un milione di persone. Siamo un volano per il turismo e parte fondamentale per la filiera agroalimentare. Le nostre attività non possono sostenere altri mesi di chiusura.” E’ l’allarme lanciato dal presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), Roberto Calugi, durante l’audizione alla Camera dei Deputati in merito alla situazione del comparto. “Ritengo molto grave che ad oggi non ci siano delle linee guida sulle misure di sicurezza che i pubblici esercizi dovranno adottare per poter riaprire. Stiamo ancora attendendo i fondi che il Decreto Cura Italia ha messo a disposizione delle nostre aziende. Lo stesso vale per i finanziamenti presenti nel DL Liquidità, poiché la sua farraginosità e l’eccessiva burocrazia sta impedendo agli imprenditori di attingere al denaro che è stato stanziato. In più, i 25.000 euro totalmente garantiti dallo Stato, rappresentano una cifra troppo per poter ripartire. Serve più coraggio. Siamo in una situazione eccezionale e di conseguenza si devono intraprendere azioni straordinarie, altrimenti il rischio evidente è che la mancanza di liquidità faciliti l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle attività legali. Per aiutare concretamente il nostro settore servirebbero stanziamenti a fondo perduto, moratoria sugli acquisti, eliminazione di alcune tasse e il prolungamento degli ammortizzatori sociali.” ac/AGIMEG