Giochi, con la tassa sulla fortuna lo Stato nel 2013 ha “vinto” 296 milioni di euro

Nel 2013 la tassa sulla fortuna ha portato nelle casse dello Stato 296,1 milioni di euro, un gettito in leggero calo (-1,74%) rispetto ai 301,3 milioni del 2012. La tassa sulla fortuna ha assicurato il 3,5% del gettito complessivamente tratto dai giochi (circa 8,5 miliardi). Il dato comprende sia il prelievo che viene applicato sulle vincite del Lotto (il 6% su qualunque premio, indipendentemente dall’importo, il prelievo per questo gioco  nel 2013 si è attestato attorno ai 245 milioni) sia la tassa sulla fortuna propriamente detta, ovvero il prelievo che viene pagato dal 2012 su alcune vincite centrate con Gratta e Vinci e i giochi numerici (famiglia SuperEnalotto, Win For Life e EuroJackpot). Per questi giochi l’aliquota è sempre del 6%, ma si applica sui soli premi superiori ai 500 euro, e per la sola parte eccedente tale soglia. Su un premio da 1.500 euro, ad esempio, la tassa si applica su 1.000 euro, e il fortunato versa quindi 60 euro allo Stato. Questa tassa dovrebbe essere applicata anche alle vincite centrate alle videolottery, ma venne immediatamente sospesa dal Tar Lazio – le compagnie che operano nel settore hanno rilevato che in questo caso fosse impossibile applicare il prelievo senza apportare delle modifiche ai sistemi di gioco, modifiche che richiedono un iter alquanto lungo – che ha anche sollevato la questione di legittimità costituzionale. L’udienza di fronte alla Consulta si terrà il 10 giugno prossimo. gr/AGIMEG