Distanze: Tar Bolzano boccia nuovamente il limite di due anni. Non si applica a chi rispetta le distanze

Bolzano, la Provincia Autonoma applica a un’altra sala la durata di 2 anni della licenza, nonostante questa rispetti non violi la distanza minima dai luoghi sensibili, e ancora una volta il Tar boccia il provvedimento amministrativo. La sentenza appena pubblicata riguarda una sala Vlt di Egna, tutto nasce dalle modifiche apportate nel 2016 alla legge provinciale del 2010. Due anni fa infatti, la Provincia Autonoma ha esteso la lista dei luoghi sensibili, e ha inserito nel testo una norma transitoria per le sale già autorizzate, stabilendo che “per le sale da giochi e di attrazione che non corrispondono più alle presenti norme in vigore le autorizzazioni scadono entro due anni dall’entrata in vigore della presente legge”. Alcuni Comuni della Provincia hanno fatto leva su questa norma per revocare dopo due anni la licenza alle sale, anche quando queste rispettavano la distanza minima anche dai luoghi sensibili successivamente inseriti nella lista. Il Tar Bolzano ha – a più riprese – respinto questa interpretazione, chiarendo che per le licenze in questione deve essere rispettata la scadenza ordinaria di 5 anni. Nella sentenza di oggi, il giudice amministrativo richiama integralmente un proprio precedente dello scorso settembre e ribadisce infatti che la norma transitoria serve a accordare “un ragionevole lasso di tempo agli interessati per predisporre la chiusura di quegli esercizi che, pur rispettando originariamente il prescritto limite distanziale, vengano ora a ricadere, per effetto dell’estensione in argomento, al suo interno”. E poi aggiunge che la limitazione a due anni è illegittima, dal momento che investe “una sala giochi che non insiste nella prescritta fascia di rispetto posta a tutela dei siti sensibili individuati dalla normativa vigente”. La licenza quindi “non poteva che avere validità quinquennale in applicazione” della norma originaria. rg/AGIMEG