“E’ giusto fare comunicazione sull’attività sportiva ippica, che è l’unica negli anni a non essere stata pubblicizzata, neanche sotto l’Unire. L’importante è che si faccia sull’attività sportiva e non sulle scommesse, che poi ne saranno una diretta conseguenza”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Maurizio Ughi, Amministratore Unico di Obiettivo 2016, a seguito della pubblicazione, da parte del Mipaaft, di una gara comunitaria per la realizzazione di una campagna di comunicazione a supporto di eventi ippici. “Le scommesse sull’ippica possono essere considerate una tassa di scopo, in quanto destinate a sostenere un settore, ma in questa fase credo sia più utile far capire che esiste uno sport ippico, su cui deve basarsi la comunicazione. Bisogna fare come con il calcio: è uno sport che piace al pubblico, solo secondariamente al risultato sono abbinate le scommesse, e questa distinzione tra sport e scommesse è evidente nel fatto che il primo è affidato al Coni, le seconde al Mef tramite i Monopoli che accettano le puntate. Serve innalzare l’attività sportiva ippica alla pari delle altre, in modo che possa diffondersi tra il grande pubblico. Se ci fosse maggiore conoscenza del settore – ha proseguito Ughi – anche la scommessa verrebbe di conseguenza, grazie al numero di appassionati che andrebbe aumentando. A mio giudizio è tempo di ripartire da due principi: l’attività sportiva e l’attività sportiva basata sul circuito degli allievi, che portano genitori, famiglie, e creeranno l’attenzione nell’attività ippica portando quel ricambio generazionale necessario per il settore, ma che richiederà tempo. Oggi la cosa più importante è recuperare l’immagine del mondo ippico e la comunicazione avrà un ruolo importantissimo”, ha concluso. cr/AGIMEG