Superenalotto, l’Istat risponde al “Fatto Quotidiano”: “Nessuna inflazione è andata perduta, metodologia per il calcolo dell’indice dei Concorsi pronostici utilizza la giocata minima e non il costo del servizio”

“Perché il recente aumento del prezzo delle giocate del Superenalotto non ha avuto impatto sull’inflazione calcolata dall’Istat? A conti fatti, l’aumento è stato del 22,4% in più eppure da inizio 2016 la voce concorsi pronostici – che contribuisce al calcolo dell’indice dei prezzi Istat – è rimasta ferma”. Questo secondo il “Fatto Quotidiano” il mistero che avvolge il Superenalotto, che lo scorso febbraio ha debuttato con grosse novità, come l’innalzamento della quota montepremi destinata alle vincite e l’introduzione del “2” tra le categorie di vincita. La risposta al quesito arriva direttamente dall’Istat, che, attraverso una lettera inviata dal Presidente Giorgio Alleva al direttore del Fatto Quotidiano, ha ricordato che “attualmente la metodologia adottata dall’Istat per il calcolo dell’indice dei Concorsi pronostici utilizza la giocata minima e non il cosiddetto costo del servizio, rappresentato dalla quota degli incassi della raccolta destinata allo Stato (il cui calo, ripetiamo, avrebbe prodotto una forte diminuzione dell’indice). Poiché il costo della giocata minima del Superenalotto non è stato modificato e pur permettendo di giocare una sola combinazione non ha ridotto le possibilità di vincita (con l’introduzione dell’ambo), l’indice non poteva registrare e non ha registrato variazioni. Nessuna inflazione è andata dunque perduta né alcun mistero aleggia sul nostro operare. Anche con le nuove regole per il gioco del Superenalotto, non è stata in alcun modo modificata la somma per la giocata minima, che era ed è rimasta pari a 1 euro. Il precedente Decreto che regolava la materi stabiliva che il costo unitario al pubblico della singola combinazione di gioco era di euro 0,50 ma che la giocata minima non poteva essere inferiore a due combinazioni di gioco, ossia 1 euro. È vero che prima con 1 euro si potevano giocare due combinazioni di gioco e ora una sola, ma è altrettanto vero che, con il nuovo Decreto, è stata introdotta la possibilità di vincere anche con due pronostici esatti (ambo) relativi ai numeri estratti mentre prima era possibile vincere solamente con tre pronostici esatti (terno). Nessuna inflazione è andata dunque perduta – riporta la risposta del presidente dell’Istat – né alcun mistero aleggia sul nostro operare. Sarebbe bastato soltanto che l’autore dell’articolo chiedesse spiegazioni alla fonte”. lp/AGIMEG