SuperEnalotto, in 7 anni perso il 75% degli incassi. In arrivo il restyling

Tempi duri per il gioco di casa Sisal. Il SuperEnalotto infatti sta facendo registrare una emorragia di incassi che sembra non avere fine. Dall’anno boom, il 2009, ad oggi il concorso che per anni aveva fatto sognare l’Italia ha perso quasi il 75% degli incassi. Come detto fu il 2009 l’anno d’oro del SuperEnalotto: grazie al maxi jackpot centrato a Bagnone (Massa Carrara) da 147,8 milioni, le giocate dell’intero anno schizzarono a 3.344 milioni di euro. Nonostante un anno venisse messo in palio un montepremi ancora più alto (177,7 milioni, a ottobre venne diviso tra una settantina di fortunati che avevano acquistato delle quote di un sistema sulla bacheca Sisal), il 2010 non riuscì a bissare il successo di vendite e si attestò a 2 miliardi 925 milioni (-12,5%). Nel 2011 le giocate crollarono di quasi il 28% (2 miliardi 112 milioni) nonostante nel dato sia compreso anche il SiVinceTutto – una versione speciale che non forma jackpot, ma assegna l’intero montepremi in un’unica estrazione – lanciato nell’aprile di quell’anno. Il trend negativo è proseguito anche negli esercizi successivi, con il 2012 che ha perso oltre il 26% (1.558 milioni), il 2013 che ha fatto segnare un -20,4% (1.240 milioni) e il 2014 che ha chiuso a -17,5% (1.021 milioni). Con l’andamento attuale il 2015 chiuderà con una raccolta al di sotto dei 900 milioni, in contrazione del 13-14% sull’esercizio precedente. Insomma il SuperEnalotto non tira più e per questo Sisal ha deciso di tentare la carte del restyling. Secondo quanto appreso da Agimeg, sul tavolo del Ministero delle Finanze ci sarebbe già la serie di interventi previsti per il rilancio. Si parla, ad esempio, dell’istituzione della categoria vincente con 2 punti (oggi la vincita minima si ottiene con il 3). Il Ministero potrebbe dare l’ok definitivo entro settembre, permettendo alla Sisal di dare attuazione al tentativo di salvataggio del SuperEnalotto in tempi brevi.

(*) stime Agimeg

rg/AGIMEG