Superenalotto, il Sindaco di Peschici ad Agimeg: “La vincita del 1998 ci ha fatto conoscere al mondo. Importante ricordare che il gioco è divertimento e si deve praticare senza eccedere”

“Quella vincita del 1998 è entrata nella storia, la ricordo molto bene. In quei giorni Peschici era diventata il centro del mondo, con giornalisti e tv provenienti da ogni Paese. Abbiamo avuto un’esposizione mediatica incredibile e ancora adesso, a distanza di 17 anni, se ne parla ancora”. Il ricordo della vincita da 63 miliardi di lire, realizzata con un maxisistema del Superenalotto che premiò 100 giocatori del posto, è ancora vivo nella mente di Francesco Tavaglione, sindaco di Peschici, che ha raccontato ad Agimeg l’incredulità e la festa di quei giorni che portarono il piccolo centro in provincia di Foggia, 4mila anime sul Gargano, al centro delle cronache italiane e mondiali. Mai, fino a quel 31 ottobre 1998, un gioco aveva fatto vincere una cifra del genere. “Furono 100 le quote vincenti, ma alcune erano state giocate tra due-tre amici quindi le persone che hanno vinto sono state almeno il doppio – ha rivelato il sindaco -. In percentuale, almeno il 5% dell’intera popolazione di Peschici fu baciata dalla fortuna con quella vincita storica, numero che sale in modo esponenziale se si calcola i componenti familiari interessati. Alcuni sperperarono i soldi, ma la maggior parte li investì in attività economiche o appartamenti e ancora adesso, a distanza di anni, hanno una vita agiata. La cosa positiva è che non hanno tenuto quel denaro in banca, ma lo hanno utilizzato per valorizzare e investire nel territorio. Si è trattato di un evento unico, irripetibile, che coinvolse un’intera comunità”. Tavaglione, che ha ricoperto l’incarico di sindaco per due mandati consecutivi (1998-2003 e 2003-2008) e che dopo cinque anni di ‘pausa di riflessione’ (2008-2013) ha vinto nuovamente la competizione amministrativa nel maggio 2013 con la lista civica “Progetto Peschici”, è la memoria storica del paese e ha assistito ai cambiamenti sociali ed economici apportati dal diffondersi del gioco. “Un tempo si giocava per coltivare un sogno, come fu nel caso di quella vincita con il Superenalotto del 1998 – ha ricordato il sindaco -. Si giocavano poche lire, ora invece l’offerta di gioco è ovunque. Come amministrazione comunale, anche se ci ha dato tanta visibilità, cerchiamo di regolare in maniera equilibrata il gioco nel nostro territorio. Il nostro Comune aderisce al manifesto della legalità contro la ludopatia. Il gioco deve rimanere tale, anche perché proprio la nostra vincita ha dimostrato che si possono raggiungere grandi risultati con una spesa minima e un pizzico di fortuna”, ha concluso il sindaco. cr/AGIMEG