Whittaker (Stanleybet) “Agisco attacca il sistema dei ctd, ma punta alla destabilizzazione del sistema concessorio”

“È necessario che le Autorità italiane mantengano lucidità e chiarezza nel perseguimento dell’obiettivo di salvare il sistema concessorio, non di farlo fallire definitivamente”. E’ quanto dichiara John Whittaker, ceo Stanleybet, in una lettera aperta a Maurizio Ughi e Francesco Ginestra, sottolineando che “Agisco attacca il sistema dei ctd, ma punta alla destabilizzazione del sistema concessorio”, mentre “Stanleybet chiede di rimanere uniti per ricostruire il sistema concessorio”. Nella lettera, Stanleybet annuncia anche il suo intervento ad adiuvandum di Snai Servizi dinanzi al Tar Lazio. Ecco il testo integrale della lettera:

“Dear Maurizio and Francesco,

mentre il Presidente del Consiglio riflette sulla Vostra proposta, Vi rispondiamo noi di Stanleybet.

Dopo aver letto la nota Agisco del 2 settembre, in cui citate anche la Corte di Giustizia che avrebbe confermato la bontà del sistema concessorio, non abbiamo proprio resistito alla tentazione di replicare e di dire la nostra.

Siamo sorpresi. Avete dimenticato che che tra il 1999 ed oggi, in ben 4 occasioni, la Corte Europea ha confermato l’incompatibilità del sistema concessorio con le norme dell’Unione, non in quanto ‘sistema concessorio’, ma per le modalita con le quali il sistema e’ stato realizzato in Italia? Non ci sembra che abbia cambiato idea recentemente.

Avete dimenticato che i CTD Stanleybet nascono a causa di discriminazioni riconosciute dalla Corte di Giustizia e confermate dalla giurisprudenza interna della Corte di Cassazione?

Questo Maurizio, lo sanno ormai anche i sassi. Questo, Francesco, non cambia neanche se presentate 4 sentenze di tribunali che vanno nella Vostra direzione.

Per quale ragione? Perché noi, che siamo i cattivi CTD, ne potremmo citare 40 o 400 che vanno nella direzione opposta.

Lo sapete bene. Perché siete stati parti processuali – per lo più perdenti – in centinaia di  casi ove i CTD Stanleybet sono stati assolti e l’ipotesi di reato riconosciuta infondata.

Stessa sorte toccherà all’indagine da Voi citata richiamando il quotidiano La Repubblica del 26 Luglio. L’ipotesi di reato, è infondata. Stanleybet lo dimostrerà di fronte all’Autorità Giudiziaria, sia inquirente che giudicante, in cui nutriamo piena fiducia.

Poi, Voi cosa volete proporre all’ADM? Di coordinare una nuova crociata che dia luogo a centinaia di notizie di reato altrettanto infondate? Di spingere gli organi di polizia giudiziaria ad ignorare o, peggio, a violare il giudicato della Corte Europea e della Corte di Cassazione?

Lo sapete che si tratta di una proposta rischiosa? Perché oggi potrebbe integrare anche condotte penalmente rilevanti a Vostro carico e determinare anche la vostra chiamata in giudizio nei procedimenti per il risarcimento del danno che saranno avviati.

Chi altro volete inguaiare, dopo aver già stimolato o incoraggiato delle leggi dissennate che hanno provocato il collasso del sistema italiano e rovinato migliaia di piccoli imprenditori del settore?

E mi dispiace darvi una cattiva notizia. Ci è noto che quei procedimenti penali avviati contro i CTD Stanleybet, sorgevano per lo più da denuncie portate avanti proprio da associati del sindacato che a Voi puo’ venire ricondotto.

 

Stiamo richiamando dalle cancellerie dei tribunali italiani tutti i casi degli ultimi 5 anni per avviare azione di risarcimento contro coloro che avevano effettivamente fatto le denuncie, ben sapendo che la denuncia precedente era stata archiaviata o peggio, dichiarata infondata.

Non possiamo dimenticare che i concessionari storici e dominanti sin dal 1999 siete stati Voi.

Gli ispiratori delle normative censurate dalla Corte di Giustizia siete stati Voi. Tali normative hanno provocato il progressivo collasso del sistema, con ben definibile responsabilità anche riconducibile ai vertici apicali ADM, che le hanno applicate, ignorando gli atti di avviso inviati da Stanleybet.

E vorreste continuare nella stessa direzione? La storia non vi ha insegnato niente?

Volete delle nuove norme restrittive contro i CTD? Saranno censurate dai Giudici europei e disapplicate dai tribunali italiani. E i CTD si rafforzeranno come fenomeno indipendente, anzicche’ divenire parte del sistema.

Siete stati perdenti, come parte civile, in centinaia di procedimenti penali. Non volete capire che, continuando così, Vi candidate a delle ulteriori sconfitte dal sistema economico e dal sistema giudiziario.

Forse volete che siano proprio i CTD a “vincere”, e non un equo sistema che raccolga tutti, compresa Stanleybet, in un unico modello rispettoso delle norme europee.

Avete chiesto all’ADM di poter essere autorizzati a svolgere l’attività di CTD. E, dato che, comprensibilmente, non Vi hanno neanche risposto, vi siete rivolti al TAR Lazio per impugnare il silenzio.

Allora Maurizio e Francesco, ci saremo anche noi, ad adiuvandum non della Vostra singola proposta, ma del fatto che non Vi abbiano risposto. Perche’ almeno una risposta, negativa, ve la meritevate.

Se noi fossimo ADM vi avremmo già risposto pressapoco cosi: “Sentite, ma che volete? Ci sono state delle gare. Siete stati persino accusati di averle ispirate proprio Voi. Avete partecipato. Vi siete aggiudicate le concessioni …etc…”.

Le Autorità, per il 2016, avranno certamente la lungimiranza di sedersi ad un tavolo con i rappresentati dei Concessionari, con Stanleybet e con altri legittimi rappresentanti dei CTD per trovare una soluzione condivisa, nell’interesse della collettività, non di Maurizio Ughi e Francesco Ginestra.

Oggi, autunno del 2014, ci appare surreale che mentre noi avremmo voluto e vorremmo, se ci fosse stato e ci fosse oggi consentito, essere concessionari, sembra che Voi, invece, vorreste, se Vi fosse consentito, diventare CTD.

Ma la vogliamo finire?!

Vogliamo spingere tutti insieme per il 2016 verso un nuovo sistema concessorio correttamente strutturato, che accolga tutti, anche Stanleybet?

John Whittaker”

lp/AGIMEG