USA, scommesse legali in 12 Stati, ma il numero cresce ogni settimana, e finora il mercato vale più di 10 miliardi

Dodici Stati in cui le scommesse sono già legali, e altri 15 almeno che puntano a aprire il mercato entro la fine dell’anno, nelle sette giurisdizioni attive nel 2018 (considerando il periodo tra giugno 2018 e giungo 2019) i ricavi hanno superato i 600 milioni di dollari, a fronte di una raccolta di circa 10 miliardi. Sono i numeri del mercato statunitense delle scommesse, dopo che la Corte Suprema – nel maggio del 2018 – ha dichiarato incostituzionale il divieto contenuto nel Paspa, la legge federale che punta a proteggere l’integrità dello sport. Da allora sono undici gli Stati che hanno aperto il mercato: Delaware, New Jersey, Mississippi, West Virginia, Pennsylvania, e Rhode Island lo hanno fatto nel corso del 2018; nelle ultime settimane si sono uniti poi anche Indiana, New York e Arkansas, e adesso anche l’Iowa e l’Indiana. Ma la lista si allunga ogni settimana: ai nastri di partenza c’è già Washington DC che sta per assegnare le licenze, mentre l’Oregon prova a accelerare i tempi. E ancora, c’è il New Mexico, dove le scommesse sono tutt’ora illegali, ma alcuni casinò tribali – come il Santa Ana Star Casino e il Mescalero Apache Tribe – hanno aperto delle agenzie al proprio interno o operano online, facendo leva sui benefici riconosciuti ai nativi americani. In Nevada, invece, le scommesse sono legali da prima che entrasse in vigore il Paspa, e quindi poi non sono state colpite dal divieto. In realtà è proprio quest’ultimo – grazie anche al richiamo dei casinò di Las Vegas – a fare i numeri maggiori, da giugno 2018 – mese in cui sono arrivati anche Delaware e New Jersey – e fino a giugno 2019 ha generato ricavi per oltre 326 milioni di dollari, più della metà del mercato. Ma anche il New Jersey, con Atlantic City, non è da meno (204 milioni circa nello stesso periodo), e oltretutto negli ultimi mesi raccolta e ricavi sono stati superiori a quelli del Nevada. Insieme questi due Stati valgono l’85% del mercato, ma bisogna considerare che alcuni hanno solo pochi mesi di attività (Rhode Island e Pennsylvania hanno accettato le prime scommesse a novembre, l’Arkansas e New York a luglio di quest’anno), e che alcuni Stati hanno dimensioni e popolazioni ridotte. Le potenzialità in ogni caso sono ancora tutte da sfruttare, secondo alcune stime infatti il mercato USA raggiungerà i 150 miliardi di dollari. lp/AGIMEG