UE, Egba Essa e Rga, Report UE dimostra che diritto di scommessa non è strumento contro match fixing

Lo Study on sports organisers’ rights in the EU ha sottolineato “che il diritto di scommessa, riconosciuto dalla normativa francese, in base al quale gli operatori delle scommesse per raccogliere gioco su un evento sportivo devono ottenere il consenso del soggetto che lo ha organizzato, non è uno strumento efficace per il finanziamento dello sport, o per la lotta al match fixing”. Sono le conclusioni cui giungono RGA, Egba e Essa circa il report – finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della European Partnership on Sports’ 2012, e condotto dall’istituto TMC ASSER e dall’Università di Amsterdam IVIR – che traccia i diritti riconosciuti agli organizzatori di eventi sportivi nei Paesi UE, per accertare quali ambiti necessitino di un’armonizzazione comunitaria. “LO studio dimostra come il diritto di scommessa non sia in grado di assicurare una tutela efficace contro la corruzione nello sport” commenta Maarten Haijer, segretario generale dell’EGBA. Una simile lotta per Khalid Ali, segretario generale dell’ESSA, “richiede uno sforzo e una collaborazione internazionali”Clive Hawkswood, Ceo della RGA, ha espresso l’auspicio che “La Commissione Europea  tenga nella giusta considerazione lo studio che dimostra come le richieste  per un’armonizzazione comunitaria del diritto di scommessa non abbiano nulla a che veder con l’integrità nello sport, ma siano solamente dettate da interessi commerciali”. rg/AGIMEG