Stanleybet, “La lettera aperta a Renzi di Snai Servizi solo una provocazione”

Non si è fatta attendere la reazione di Stanleybet alla lettera aperta di Maurizio Ughi (Snai Servizi) a Matteo Renzi, pubblicata ieri da diversi quotidiani italiani. Per il bookmaker inglese, “da Ughi solo provocazioni e nessuna soluzione” e “il bookmaker inglese chiarisce la problematica situazione del sistema concessorio italiano”. Ecco il testo integrale della nota di Stanleybet:

“Ughi NON dice

che la normativa monopolistica attuale, che ha portato al collasso il sistema concessorio italiano, era stata ispirata dai titolari di monopoli esistenti già alla fine degli anni 90, tra cui quello delle scommesse ippiche, che faceva capo proprio al Signor Ughi.

Ughi NON dice

che la rete parallela è la conseguenza di normative che hanno protetto e agevolato i monopolisti storici, normative che sono state censurate da ben 3 sentenze della Corte di Giustizia e sono state disapplicate da ben 14 anni di giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione e dei giudici di merito.

Ughi NON dice

al Presidente del Consiglio che eventuali nuove misure legislative che recepissero, ancora una volta, le pretese del Signor Ughi (e degli altri monopolisti storici) sarebbero inevitabilmente destinate alla censura degli organi dell’Unione Europea e alla disapplicazione da parte dei tribunali italiani.

Stanleybet ritiene che sia certamente auspicabile l’inserimento della rete parallela, legittimamente nata in conseguenza del carattere discriminatorio della normativa italiana degli ultimi 16 anni, nel circuito legale.

La Compagnia è tenuta a pagare le imposte nel Paese che l’ha autorizzata ad operare, non a quello che ha fatto e fa di tutto per impedire, in violazione delle norme e dei principi comunitari, la sua attività.

Stanleybet ritiene che, a seguito del riconoscimento della legittimità della rete parallela ad opera della Corte di Giustizia, se seguirà analogo riconoscimento da parte delle autorità italiane, sarà giusto pagare le imposte in Italia.

Ma lo Stato italiano dovrà capire che la soluzione è possibile solo se la rete parallela sarà considerata come una risorsa, e non come un fenomeno da combattere (a beneficio e dietro sollecitazione degli operatori esistenti). Altrimenti assisteremo, ancora una volta, al disastroso scenario di leggi apparentemente in favore dei concessionari, che però saranno disapplicate dai tribunali italiani perpetuando senza fine il fenomeno dei CTD.

Il CEO di Stanleybet, John Whittaker,  ha osservato che: “Il Presidente Renzi, se vorrà intervenire nelle norme che regolano il settore, dovrà prima di tutto riconoscere il fallimento del sistema concessorio, nelle modalità discriminatorie con cui è stato realizzato in Italia”. E, prosegue il CEO di Stanleybet, “potrà poi aprire un tavolo di confronto tra gli  esperti del settore, evitando le trappole poste dai protagonisti del passato per passare ad un sistema autorizzatorio basato sulla libertà d’impresa, come in quasi tutti gli altri paesi europei”.

Questo è l’unico modo per assicurare la parità di trattamento tra operatori nazionali ed esteri, la libera circolazione dei servizi, la leale concorrenza tra le imprese, e gli adempimenti fiscali nello Stato italiano.

Se non si riesce a capire che la soluzione arriva dal dialogo e non dal contenzioso, si prospetta l’incubo, sia per i Concessionari Statali che per Stanleybet, di un nuovo sistema nel 2016 con 2 diversi circuiti entrambi ‘diversamente’ legali.

“Con le sue provocazioni senza senso,” conclude John Whittaker, “il Signor Ughi sta preparando il perpetuarsi dell’attuale sistema, basato sul contenzioso, sulla violazione delle sentenze della Corte Europea, sulla disapplicazione della normativa interna da parte dei tribunali italiani. Sembra non aver imparato che un tale sistema non conviene più neanche a Lui”.” lp/AGIMEG