Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Per dare un futuro alle agenzie è fondamentale che la ricchezza prodotta rimanga soprattutto nella parte bassa della filiera”

E’ stato interessante e dettagliato l’intervento di Maurizio Ughi (Obiettivo 2016) al convegno “Il bettingshop del futuro. Ambiente, persone e servizi, ecco come cambia l’agenzia di scommesse”, organizzato da Giampiero Moncada (TS). “Le singole agenzie sono il vero motore del mercato delle scommesse in Italia. Quelle che mi piace definire “le botteghe del gioco” sono la parte principale del sistema, con una conoscenza del territorio sconosciuta ai grandi operatori – ha sottolineato Ughi – Ed un valore fondamentale è ovviamente quello rappresentato dal cliente che deve essere messo al centro di ogni progetto relativo al settore delle scommesse. E questi progetti devono sempre partire dal basso, lasciando che la ricchezza rimanga in questa parte della filiera. Solo in questo modo si potrà dare un futuro certo alle agenzie. Ovviamente le “botteghe” devono costantemente adeguarsi dal punto di vista tecnologico come ad esempio pensare a degli apparecchi self-service multilingue visto che ormai le agenzie sono frequentate da persone di diverse etnie. Oggi gestire un’agenzia costa 10 volte di più di una concessione. Siamo nell’ordine di 250 mila euro l’anno per la gestione di un’agenzia contro i circa 25 mila euro l’anno del costo di una concessione. Insomma la parte che pesa è semplicemente rimanere aperti ed offrire il servizio, per questo ribadisco che è di fondamentale importanza che la ricchezza prodotta rimanga soprattutto nella parte bassa della filiera. Solo così le agenzie del futuro, avranno futuro”.