Scommesse, Stanley invia una serie di diffide alle Questure italiane per fermare il rilascio dell’88 Tulps ai ctd che hanno aderito alla Sanatoria

Stanley ha inviato ieri numerosi atti destinati a ADM e alle Questure Italiane per contrastare la concessione della licenza di polizia ai CTD che hanno aderito al condono fiscale.L’azione prevede due ondate di attività. Al momento ha preso l’avvio la prima: vengono investite dall’iniziativa Stanley – precisa lo stesso bookmaker anglo-maltese in una nota – solo ADM e le Questure dislocate nei capoluoghi di regione. “Non abbiamo nulla contro i CTD che hanno aderito al condono”, ha inteso precisare John Whittaker, CEO di Stanley. “Il problema è che non possiamo accettare che la licenza di Polizia, mai concessa ai CTD Stanley a causa dell’esistenza di un procedimento penale ex art 4 legge 401, venga ora concessa a soggetti che sono esattamente nella stessa condizione”’. Infatti, l’aspetto fiscale nulla ha a che vedere, secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), con il requisito della buona condotta. Se non si può concedere la licenza di polizia ai CTD Stanley, non si può concedere neanche ai centri che sono diversi solo per aver aderito ad un condono fiscale, per di più per imposte che appaiono, nella maggior parte dei casi – e sicuramente nel caso Stanley – non dovute. Quindi: sia i CTD Stanley, sia i CTD che hanno aderito al condono, sono 1) privi di concessione e 2) soggetti a procedimento penale ex art. 4 legge 401/89. Perché mai, allora, i CTD Stanley non possono avere la licenza di polizia e i CTD condonati sì? La Stanley ritiene che, nella condotta dei funzionari firmatari delle licenze di polizia ai CTD condonati, siano ravvisabili anche gli estremi di presunti reati. È, inoltre, al vaglio dell’ufficio legale Stanley la posizione dei funzionari ADM che hanno posto in essere, consentito e favorito tali comportamenti, malgrado Stanley avesse a tempo debito avvertito e informato con ben precisi atti stragiudiziali che tali comportamenti erano, secondo l’azienda stessa, illegittimi e che la legge di stabilità andava disapplicata nelle sue specifiche previsioni contrarie al diritto. Nell’atto oggi inviato a ADM Stanley chiede, specificandone i motivi, di “prendere visione ed estrarre copia di tutti i documenti e gli atti antecedenti, susseguenti e comunque relativi al rilascio di provvedimenti di regolarizzazione”. Al fine di evitare l’inizio di una nuova stagione di guerra che impegnerà per anni la Stanley, i Tribunali Italiani e i funzionari di due diverse Amministrazioni dello Stato, ci auguriamo sinceramente che ADM e le Questure aderiscano con la massima rapidità e trasparenza alla richiesta di fornire tutte le indicazioni per una serena valutazione di questi eventi. lp/AGIMEG