Scommesse, Stanley “Applicata la regola del diritto imposta dalla Cassazione. Dai Tribunali italiani: i ctd Stanley sono legittimi e l’attività è lecita”

Il 15 settembre la Corte di Cassazione ha confermato il contrasto della normativa di gara Monti con il diritto comunitario e ha rinviato al Tribunale locale per la verifica della discriminazione subita dall’operatore estero. Arrivano, ora, i provvedimenti dei tribunali di tutta Italia di disapplicazione della sanzione penale che dissequestrano e assolvono i titolari dei centri Stanleybet, difesi dall’avvocato Daniela Agnello. Venerdì scorso – si legge in una nota della società di Liverpool – e’ stata la volta del Tribunale del Riesame di Frosinone, che ha applicato la regola di diritto disposta dalla Corte di Cassazione e, in applicazione della sentenza Laezza, ha accolto il ricorso della difesa  e ha dissequestrato 6 centri Stanleybet. La sentenza Laezza emessa dalla Corte di Giustizia UE trova quindi piena applicazione in tutta Italia e i Giudici nazionali statuiscono che la società Stanleybet è stata discriminata nell’accesso alla gara Monti, disapplicano la sanzione penale ed emettono sentenze a favore di Stanley e dei suoi CTD. Nell’ultimo mese anche i Tribunali di Bologna, Trieste, Bari, Trapani, Catania, Rieti, Pordenone, Prato, Torre Annunziata, Lecce, Brindisi, Cagliari hanno assolto e dissequestrato i centri collegati con la Stanley. La società, quindi, da oltre 15 anni subisce limiti e vincoli nell’accesso al sistema concessorio italiano. Si rammenta che le sentenze Gambelli del 2003 e Placanica del 2007 hanno censurato la gara per l’affidamento in concessione dei diritti per l’esercizio dei giochi del 1999, la sentenza Costa Cifone ha dichiarato che lo Stato italiano con la gara Bersani di affidamento di oltre 16.000 diritti concessori ha protetto e tutelato i concessionari statali, con la sentenza Laezza del 28 Gennaio 2016 e la successiva giurisprudenza nazionale si è affermato che anche la gara Monti per l’affidamento in concessione di 2000 diritti ha violato il diritto dell’Unione e che il sistema concessorio italiano ha discriminato, ancora una volta, la Stanleybet. rg/AGIMEG