Scommesse: Stanleybet rassicura i dipendenti lombardi dell’ADM. “Condivisibile la nota UIL, ma le norme interne vanno disapplicate”

“Il sindacato UIL e’ intervenuto ieri in difesa dei dipendenti dell’AAMS (ADM) Lombardia, attraverso una nota stampa il cui profilo appare essere di assoluta competenza legale e comprensione sia della posizione Stanleybet che delle legittime preoccupazioni dei dipendenti che rappresenta. La Stanley intende innanzitutto premettere la sua posizione di assoluto rispetto per i dipendenti e funzionari AAMS di ogni parte d’Italia, che svolgono con grande competenza il loro lavoro, che, in occasione delle visite ai CTD Stanley, e’ svolto con grande professionalità e rispetto. Tuttavia – si legge in una nota del bookmaker – quando le ragioni della visita concernono l’art. 4 L. 401/89 o il comma 644 dell’art.1 della Legge Stabilità 2015 o comunque norme che, secondo la giurisprudenza comunitaria e nazionale, devono essere immediatamente disapplicate nei confronti dei CTD Stanley, la situazione cambia radicalmente. In tali circostanze, Stanley consegna immediatamente ai funzionari operanti un documento giuridico preparato da un pool di legali nazionali e internazionali, contenente le specifiche ragioni giuridiche che devono indurre alla massima prudenza e che evidenziano la necessità di disapplicare nel caso dei CTD Stanley – e solo in questo caso – la normativa interna. A seguito della comunicazione di tali ragioni giuridiche, l’applicazione di norme nazionali incompatibili con il diritto dell’Unione potrebbe integrare responsabilità risarcitorie dirette del funzionario pubblico per colpa grave – si legge – così come già statuito dal Tribunale di Roma Sez. distaccata di Ostia nel primo caso già conclusosi a favore della tesi di Stanley. La colpa grave è integrata per il fatto che la Stanley fa precedere la chiamata in giudizio del funzionario dall’avvertimento e la spiegazione, a volte anche consegnata addirittura nel corso delle visite, sul significato delle norme di settore e del contrasto tra norme interne e diritto dell’Unione. Un funzionario cui tutto cio’ e’ stato dovutamente spiegato, fatto salvo il suo diritto di procedere a sua responsabilità all’applicazione di norme che andrebbero disapplicate, non può però poi pretendere di – contemporaneamente – procedere ma senza assumersi le proprie responsabilità. Già riconosciuta del tutto infondata da vari tribunali italiani la tesi che si tratti di minacce a funzionari pubblici, non si può impedire a Stanley e ai suoi CTD di esercitare il loro diritto di difesa, quale principio fondamentale dello Stato di diritto. E’ inoltre da tenere presente, anche se ciò difficilmente riguarderà i funzionari operativi di AAMS, che dopo che Stanley ha subito circa 3000 chiusure in 15 anni di propri CTD e altrettanti procedimenti penali a carico di propri esponenti e dirigenti e dei titolari dei CTD tutti conclusi, prima o dopo, con provvedimenti di archiviazione, dissequestri, non luoghi a procedere o assoluzioni, dovrà ben presto porsi il problema della responsabilità per danno erariale dei funzionari apicali di CONI, AAMS, Ministero dell’Economia e Ministero degli Interni, che negli anni hanno sollecitato o, comunque, consentito per anni un tale immenso dispiego di uomini e mezzi (Polizia, Guardia di Finanza etc.) nei confronti di operatori – Stanleybet e i suoi CTD – che venivano poi notoriamente e sistematicamente legittimati dalla giurisprudenza della Magistratura interna e della Corte di Giustizia. Una specifica task force Stanley sta, ormai da molti mesi, predisponendo un imponente dossier per la competenza della procura della Magistratura Contabile (In Italia: Corte dei Conti)”, conclude la nota. lp/AGIMEG