Scommesse, la Fifa sceglie Federbet per la lotta al match-fixing

Un altro importante riconoscimento è arrivato per Federbet, la Federazione che rappresenta molti operatori internazionali di scommesse e giochi on line e che da tempo è impegnata nella lotta al match-fixing. La FIFA , il massimo organismo mondiale sul calcio, ha infatti stipulato tramite l’Early Warning System, un accordo con Federbet, federazione internazionale senza scopo di lucro, per una collaborazione in materia di contrasto al calcioscommesse. Si tratta di un accordo che segue quello già in essere con la LFP, la lega calcio spagnola. “Siamo molto orgogliosi che la Fifa ci abbia scelti come partner per il contrasto al match-fixing – ha dichiarato il presidente di FederBet Paolo Carlo Tavarelli – perché per noi è un riconoscimento di altissimo livello e che premia la professionalità e le eccellenza che costituiscono le fondamenta, la vera forza di Federbet. Da tempo siamo impegnati, grazie soprattutto agli operatori di gioco nostri affiliati distribuiti in tutto il territorio Europeo, nella lotta contro le combine sportive. Si tratta di una lotta che viviamo quotidianamente in collaborazione con questi operatori che ci permettono di avere un feedback diretto dai negozi adibiti al gioco, dandoci la possibilità di monitorare in tempo reale migliaia di eventi e segnalare subito eventuali anomalie sui flussi di gioco e sulle quote. Federbet è in questo momento l’unica organizzazione al mondo a poter offrire un controllo così approfondito ed in tempo reale. “Questo accordo e’ il punto di arrivo di un percorso di intenti e fiducia tra la Early Warning System e Federbet, percorso iniziato nel dicembre del 2013 al cospetto del Parlamento Europeo durante il public hearing Match fixed Match Lost, convegno organizzato da Federbet e sancito dalla presenza del presidente del parlamento europeo Martin Schulz” ha dichiarato Jacek Wojdyla Head of International Affairs dell’ Early Warning System di FIFA “ l’unione delle nostre forze è indirizzata a debellare il fenomeno delle partite truccate tramite un protocollo di scambio di informazioni ed esperienze” sostiene Wojdyla. Ed in questi giorni Agimeg ha pubblicato la raccolta ed il numero di centri trasmissioni dati presenti in Italia, per i maggiori operatori dotati , in gran parte, di licenze comunitarie ma non di quella italiana. La notizia ha creato scalpore ed è importante sapere come una federazione autorevole come Federbet, a cui sono affiliati anche centinaia di CTD e PDC, ha valutato questo approfondimento: “prendiamo atto delle informazioni pubblicate, sulla trasmissione dati, al pari del servizio della 7, il fenomeno dei CTD non può più essere ignorato ma necessita di una pronta normazione. Questo deve essere un punto di partenza per far si che la categoria dei CTD, essendo un’entità giuridica assolutamente a se e non un’emanazione del bookmaker che in qualità di libero imprenditore decide per quale operatore trasmettere dati in virtù di una valutazione soggettiva,  trovi un suo riconoscimento giuridico e corporativo. In tema di servizi collegati alla trasmissione dati relativi alle scommesse sportive non esiste solamente l’imposta unica, ma anche altre entrate erariali che già i CTD apportano allo stato italiano in modo consistente, si pensi solo all’indotto che essi creano sia fiscale che economico come ad esempio i contributi previdenziali, tasse di iscrizione ai pubblici registri, canoni di locazione, tasse sui diritti d’autore, tasse comunali, tasse sui redditi etc… Per la prima volta dopo 15 anni, si prende, forse, finalmente coscienza del problema dei Centri Trasmissione Dati, non vorremmo che anche questa volta, il tutto diventasse un pretesto per alimentare guerre di campanile, e per trattare, il CTD, come mezzo e mai come fine”. rg/AGIMEG