Scommesse, la Corte Costituzionale torna sulla competenza inderogabile del Tar Lazio nei ricorsi sull’88 Tulps. La norma era già stata bocciata a giugno

LA Corte Costituzionale torna sulla norma che affidava al Tar Lazio la competenza inderogabile sulle controversie riguardanti il rilascio della licenza di pubblica sicurezza agli esercizi che commercializzano giochi pubblici con vincita in denaro. La norma – l’art. 135, lett. q-quater, del codice di procedura amministrativa, introdotto con l’art. 10, comma 9-ter, D.L. 2 marzo 2012, n. 16, poi convertito con la legge 44 del 2012 – è stata già bocciata dalla Consulta con una sentenza del giugno scorso, le due ordinanze di rimessione che vengono trattate oggi in camera di consiglio sono state emesse dal Tar Calabria alcuni mesi prima. Nella sentenza di giugno, la Consulta ricordava che “le deroghe alla ripartizione ordinaria della competenza territoriale devono essere valutate secondo un «criterio rigoroso»” . Pertanto “ogni deroga al suddetto principio sia disposta in vista di uno scopo legittimo, giustificato da un idoneo interesse pubblico (che non si esaurisca nella sola esigenza di assicurare l’uniformità della giurisprudenza sin dal primo grado, astrattamente configurabile rispetto ad ogni categoria di controversie); che la medesima deroga sia contraddistinta da una connessione razionale rispetto al fine perseguito; e che, infine, essa risulti necessaria rispetto allo scopo, in modo da non imporre un irragionevole stravolgimento degli ordinari criteri di riparto della competenza in materia di giustizia amministrativa”. La Corte Costituzionale sottolineava quindi che la necessità di raggiungere un’uniformità della giurisprudenza sin dal primo grado di giudizio da sola non bastasse a legittimare una deroga sulla competenza territoriale: “in questa materia − la probabilità che si formino pronunce contrastanti tra i vari uffici giudiziari dislocati sul territorio non è superiore a quanto accade nella generalità delle controversie attribuite alla cognizione dei giudici amministrativi, rispetto alle quali l’uniformità della giurisprudenza viene garantita, in sede di gravame, dal Consiglio di Stato, ed in particolar modo dalla sua Adunanza Plenaria”. lp/AGIMEG