Scommesse: Gdf, “da rete telematica illegale giro d’affari di almeno 10 milioni, verso sequestro di 40 centri”

Il giro d’affari gestito negli ultimi due anni dal clan dei casalesi attraverso una rete telematica illegale di scommesse “ammonta a 10 milioni, ma è una stima prudenziale”: l’indagine, spiega ad Agimeg il capitano della Guardia di Finanza Marco Biondi, “per ora non ha portato ad arresti; sono stati sequestrati 14 centri scommesse ma il dato sta salendo e arriveremo a 35-40”. Le scommesse sportive, prosegue Biondi, “creano un enorme giro di denaro che dovrebbe essere incanalato verso i Monopoli di Stato. In questo caso le scommesse erano completamente illegali, e partendo dal server abbiamo constatato che c’era una rete di giocatori e raccoglitori, attivi su tutto il territorio nazionale, che operavano su siti non autorizzati e paralleli a quelli ufficiali”. I siti illegali in questione erano “completamente realizzati e gestiti da italiani”. La rete telematica illecita, si legge in un comunicato della Procura di Napoli, “era in funzione da diversi anni ma proprio nelle ultime ore, in coincidenza con le partite della Confederations Cup, aveva registrato un enorme aumento delle scommesse illecite. Dalle indagini è anche emerso che per aumentare ulteriormente i guadagni, i gestori del sistema all’esito simulavano, attraverso l’alterazione di giocate precedentemente effettuate, l’esistenza di un numero di vincitori superiore a quello reale, riducendo in tal modo, artificiosamente, la consistenza del montepremi visibile sulla rete e truffando gli scommettitori risultati vincitori”. lp/AGIMEG