Scommesse, Consiglio di Stato: “Non si può chiedere un canone arretrato per autorizzare trasferimento di una concessione”

Se non è stato versato un canone di concessione, l’ADM non può congelare il trasferimento di una concessione per la raccolta delle scommesse da un operatore a un altro, ma deve chiedere il pagamento all’obbligato originario. La ribadisce anche il Consiglio di Stato – già il Tar aveva seguito lo stesso orientamento alcuni mesi fa – la Quarta Sezione spiega infatti che “l’amministrazione potrebbe agire per il ristoro di quanto dovuto nei confronti” del “debitore principale”.

Le concessione al centro della vicenda in origine era stata assegnata alla PKR Italia, la compagnia che poi non aveva versato il canone per il 2011. Il titolo era poi stato ceduto alla Pinter e quest’ultima adesso ha cercato di trasferirlo a sua volta alla Romar. ADM tuttavia ha bloccato l’operazione, chiedendo appunto che prima venga versato il canone arretrato. Il Tar in primo grado – emettendo anch’esso un’ordinanza sospensiva – spiegava che il canone “appare in realtà posto a carico del precedente concessionario PKR Italia s.r.l. che ha trasferito a suo tempo, previo nulla osta dell’amministrazione, la concessione a Pinter s.r.l.”. Aveva quindi sospeso il provvedimento dell’ADM nella parte in cui subordinava “il trasferimento della concessione da Pinter s.r.l. a Romar s.r.l. al pagamento del canone di concessione relativo all’anno 2011”.

La questione torna adesso al Tar Lazio che ha già fissato l’udienza di merito al 26 gennaio 2022. lp/AGIMEG