Scommesse, Cento (titolare agenzia Lodi): “Discriminati da ordinanze regionali e DPCM, ma ancora nessun ristoro con raccolta ferma e affitti ed utenze da pagare”

“Nonostante le promesse del Governo, sono ancora in attesa dei ristori annunciati. Ho un’agenzia di scommesse a Lodi, che per effetto dell’ordinanza del Presidente della Lombardia, Attilio Fontana, è chiusa dallo scorso 17 ottobre, quindi ancora prima del DPCM del Premier Conte, che ha di fatto sospeso il gioco in tutte le regioni, al di là dei diversi ‘colori'”. E’ quanto ha detto ad Agimeg Marco Cento, titolare di un’agenzia di scommesse di Lodi vecchia, che attende ancora i ristori annunciati. “Io sono stato tra i fortunati ad aver ricevuto degli indennizzi in primavera: considerando che come agenzie di scommesse ci spetta il 200% di quanto avuto nel mese di aprile, dovrei ottenere 2 mila euro, ma ad oggi non ho visto un centesimo. Ho provato a contattare l’Agenzia delle Entrate e dopo diversi tentativi andati a vuoto mi è stato detto di attendere ancora. Vedo in giro una grande confusione sui ristori, qualche mio collega in un’altra regione li ha ricevuti, tanti altri invece ancora no”, ha detto ancora Cento.
“Di certo non è una situazione più sostenibile. Con molta probabilità non apriremo più, almeno per il 2020, quindi di fatto quest’anno ho lavorato sei mesi su dodici. C’è grande amarezza perché dopo il primo lockdown ci stavamo riprendendo, le cose stavano andando anche bene, poi da metà ottobre tutto di nuovo fermo, proprio ora che i campionati sono entrati nel vivo e ci sono le gare di Champions. E pensare che a inizio anno, prima dello scoppio della pandemia, avevo anche pensato di allargare la mia attività ed assumere nuovo personale. Ora invece mi trovo a dover restare chiuso e per di più a pagare affitto del locale ed utenze. Una situazione insostenibile per ogni attività commerciale”.
“Mi domando perché il gioco sia sempre il primo settore a chiudere e l’ultimo a riaprire – continua Cento – nonostante gli investimenti fatti in termini di sicurezza, per mantenere le distanze tra le postazioni di gioco, per igienizzare la sala, garantire gel e mascherine per i clienti. Le agenzie di scommesse sono più sicure di altre attività commerciali, ma veniamo sempre chiusi. E’ una discriminazione che mi fa rabbia, oltre a procurarmi un danno economico per le spese che devo continuare a sostenere ed i mancati incassi. Il Governo continua a dire che i soldi per i ristori ci sono, ma allora perché non arrivano?”. cr/AGIMEG