Scommesse, Semoletta (agenzia Novara): “Lo Stato ci ha abbandonato completamente, con le chiusure ha consegnato il settore all’illegalità. Dimenticate 400 mila famiglie che vivono di gioco lecito”

“Lo Stato ci ha abbandonato completamente. Il nostro settore non ripartirà a dicembre, dopo il termine dell’ultimo DPCM, e molto probabilmente neanche a gennaio. Sapevamo che il M5S era contro il gioco, ma il Governo non capisce che continuando a tenere chiuso il gioco legale si fa solamente un grande regalo alla crimnalità organizzata sul territorio o ai siti online illegali”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Claudio Semoletta, dipendente di una sala scommesse di Arona, in provincia di Novara, chiusa a seguito del DPCM del Premier Conte. “Sento che si vuole trasformare il settore del gioco pubblico in intrattenimento puro, ovvero gioco senza vincita in denaro. In un mondo che progredisce con la tecnologia, dove tutti hanno un tablet o un cellulare su cui puntare online, vogliono farci tornare ai flipper. Una cosa assurda. Una scommessa su un evento sportivo non ha mai fatto del male a nessuno, eppure il settore del gioco continua ad essere bersaglio delle scelte del Governo. La politica – prosegue Semoletta – non capisce che dietro a questo settore ci sono 400 mila famiglie che vivono di gioco lecito. E’ facile dire chiudiamo tutto, quando sai che il 27 del mese arriva lo stipendio, pagato ovviamente grazie anche al nostro settore. Io invece non ho ricevuto nemmeno la cassa integrazione di marzo ed aprile, e sicuramente anche questa di novembre non arriverà. Non è colpa nostra se il virus ha circolato questa estate, non è colpa nostra se la sanità negli ultimi 20 anni è stata tagliata al tal punto da non avere posti letto, medici ed infermieri sufficienti”.
“Sul lavoro io, come tutti i miei colleghi anche di sale bingo e sale slot, abbiamo rispettato tutti i parametri che ci hanno imposto nel rispetto della salute e non si è mai verificato un caso di focolaio o si assembramento. Abbiamo sempre pulito e disinfettato tutto, anche più volte al giorno. Ci hanno imposto plexiglass, igienizzanti, misuratore della temperatura, e ci siamo sempre adeguati, anche perché prima viene la salute dei nostri clienti ed il loro rispetto e dopo tutto il resto. Non possiamo più continuare così ad essere abbandonati, continuando allo stesso tempo a pagare le tasse, pagare il Preu, rinnovare le concessioni. Non possiamo permettere di farci togliere il futuro di un posto di lavoro onesto e dignitoso. Non abbiamo più un euro, le nostre attività sono chiuse, i ristori non stanno arrivando e le banche non ci concedono finanziamenti. Dobbiamo tornare in piazza e farci sentire a gran voce, altrimenti quando un Governo democratico non fa gli interessi del suo popolo deve essere cacciato via”, ha concluso. cr/AGIMEG