Scommesse, a Foggia operatori legali stretti tra distanziometro e agenzie illegali: “Lo Stato ci fa la guerra ma continua a prendere soldi da noi”

“Lo Stato fa la guerra a noi operatori legali, ma il mancato guadagno per le casse erariali è causato dai .com che non pagano le tasse”. Ancora una voce di protesta tra gli operatori legali di gioco contro le sale non autorizzate. Questa volta è il titolare di un’agenzia di scommesse di Foggia, stretto tra la morsa del distanziometro e il proliferare di punti non autorizzati. “Sono sempre di più i giocatori che anziché puntare nella nostra agenzia – racconta ad Agimeg – vanno altrove, dove le scommesse possono essere anche di un solo centesimo. In questo modo possono puntare tantissime colonne mentre da noi la colonna minima prevede una giocata totale di due euro. La legge regionale prevede per noi un distanziometro, che fortunatamente è stato ridotto a 250 metri, ma che non ha effetto su chi non è in regola. Ci sono bar e sale scommesse mascherate da circoli davanti alle scuole e nessuno dice nulla, mentre noi siamo costretti a spostarci se siamo troppo vicino a luoghi sensibili, oppure veniamo sanzionati. E’ una situazione che penalizza chi vuole operare legalmente. Lo Stato prende gran parte dei nostri introiti. Lo scorso mese di novembre su 9 mila euro incassati dalle slot, ben 7 mila sono stati dati all’erario, a noi non sono restati che 2 mila euro, da dividere con il gestore degli apparecchi. Una situazione che diventa insostenibile, in quanto lo Stato continua a tassare il gioco e a combatterlo, ma poi proprio dal gioco ci guadagna”. cr/AGIMEG