O’Kane: lo scandalo Europol va affrontato con le Federazioni Sportive

Mike O’Kane, presidente della European Sports Security Association (ESSA) e direttore commerciale di Ladbrokes, ha dichiarato questa settimana che la pratica di corruzione negli eventi sportivi ai fini di scommessa, venuta alla luce con lo scandalo Europol, è un tema che va affrontato in primis dalle federazioni sportive, piuttosto che dare la colpa ai bookmakers. Rivolgendosi a un pubblico di operatori, regolatori e autorità sportive che partecipavano ad un convegno sul matchfixing tenuto a Londra durante la manifestazione ICE 2013, O’Kane ha manifestato la necessità di ristabilire l’ordine nell’intero ambiente partendo dalle federazioni sportive, dichiarando: “Le federazioni sportive sono auto-regolamentate e molto potenti ma devono far fronte all’integrità in diversi settori. Le bande criminali si concentrano su quei sport in cui le federazioni sono deboli e in cui le finanze dei club non sono adeguatamente esaminate”. Ciò è stato evidenziato da una relazione dal sindacato FIFPro, pubblicata lo scorso anno, sulla situazione del calcio europeo. La relazione mostrava le vulnerabilità di alcuni membri alla corruzione, in particolare a causa di una diffusa mancanza di pagamento degli stipendi. L’esempio è quello di alcuni giocatori provenienti da quattro squadre maltesi che non sono stati pagati per diversi mesi, mentre la federazione locale non li tutelava minimamente. O’Kane ha richiamato l’attenzione nel suo discorso anche al fatto che gli operatori europei autorizzati sono già vincolati ai più severi standard di regolamentazione e un’ulteriore giro di vite sarebbe controproducente e ingiustificato: “Non dobbiamo permettere che questo scandalo sia utilizzato da potenti organismi sportivi per influenzare le decisioni degli organi politici nei confronti delle società europee di scommesse, quando è molto chiaro che il problema non risiede negli operatori ma principalmente nei governi delle federazioni sportive minori”. gdc/AGIMEG