Microgame, i fondi in trattativa con le banche per riscadenzare indebitamento

La crisi del settore giochi ha pesato sui conti di Microgame, partecipata con il 28,2% dal fondo Monitor Clipper, entrato nel capitale nel 2009, e con il 27,1% dal fondo Tpg Growth, che si è affiancato come coinvestitore nell’estate 2010. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, infatti, i due fondi hanno aperto le trattative con le banche per riscadenzare l’indebitamento e modificare i relativi covenant (gli obiettivi finanziari da rispettare), visto che a fronte di un debito finanziario netto di circa 30 milioni l’anno scorso l’ebitda è sceso a poco sopra i 3 milioni di euro dai circa 6 milioni dell’anno prima. Nonostante le dimensioni contenute del debito in questione a livello assoluto (distribuito tra Unicredit, Ikb, GE Capital e Centrobanca), l’operazione sta coinvolgendo una serie di pesi massimi della consulenza: gli studi legali Paul Hastings e Northon Rose, che rappresentano rispettivamente l’azienda e le banche; i consulenti di Alvarez&Marsal, specializzati in ristrutturazioni aziendali, sia come advisor sia in funzione di interim management; lo Studio Spadacini, scelto come asseveratore del piano industriale sul quale si baserà l’accordo con le banche. E la prossima settimana il piano verrà presentato agli istituti di credito. lp/AGIMEG