Giochi: storica vittoria di Bwin Italia, davanti al Giurì dello IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria), che potrebbe cambiare l’approccio delle società di gioco verso il settore della pubblicità. La sentenza integrale

Il contendere era un spot di Gioco Digitale, società che fa parte del gruppo Bwin/Party, trasmesso dalle reti Rai e Mediaset nel mese di maggio 2015. Le parti in causa erano Bwin Italia, promotrice dello spot su scommesse e casinò e il Comitato di Controllo dello IAP. Quest’ultimo aveva emesso una ingiunzione di desistenza invitando Bwin a ritirare lo spot di Gioco Digitale. Secondo Il Comitato lo spot conteneva immagini  (persone che via via vanno a formare un gruppo nutrito di individui) che potevano indurre lo spettatore a comportamenti fuorvianti rispetto al gioco. Inoltre veniva anche contestato il fatto che la frase, obbligatoria per legge, che “il gioco è vietato ai minori e può creare dipendenza” fosse all’inizio dello spot e quindi si “dimenticasse” nel proseguo dello stesso. Il 22 giugno Bwin Italia presentava un atto di opposizione basata sul concetto che le immagini indicevano alla condivisione di un momento di divertimento. Inoltre il fatto di assolvere agli obblighi di legge, in materia di comunicazione sul gioco, all’inizio dello spot erano anzi un motivo per sottolineare meglio alcuni aspetti del messaggio che sarebbe andato in onda. Si è quindi arrivati al Giurì dello IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) che, dando ragione a Bwin Italia, ha ritenuto che la comunicazione commerciale in oggetto non era in contrasto con il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Si tratta di una pronuncia, unica nel suo genere visto che i precedenti erano stati tutto sfavorevoli alle aziende di gioco, che potrebbe cambiare in modo radicale l’approccio delle aziende impegnate nel gioco con il mondo della pubblicità commerciale. Un risultato frutto soprattutto dell’impegno di Francesco Gaziano, all’epoca dei fatti numero uno di Bwin Italia, che ha sempre puntato su una comunicazione che avesse le sue basi su concetti come divertimento, allegria e coralità, cioè sulla parte sana del gioco. Gaziano ed il team di avvocati di Bwin Italia hanno quindi ottenuto un successo che potrebbe fare giurisprudenza. Per la sentenza integrale cliccare qui. es/AGIMEG