Consiglio di Stato “Illegittimo diniego del Questore di Caltanissetta ad autorizzazione di polizia per un ctd di Stanleybet a causa della mancanza della concessione”

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia, sezione distaccata del Consiglio di Stato, ha pronunciato una sentenza storica per i centri trasmissione dati (CTD) affiliati a Stanleybet. Con decisione n. 606 del 20 giugno 2013, il massimo organo di giustizia amministrativa – si legge in una nota del provider di Liverpool – ha disapplicato l’articolo 88 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) e ha dichiarato ‘illegittimo’ il diniego del Questore di Caltanissetta che aveva respinto la richiesta di autorizzazione di polizia di un CTD Stanleybet a causa della mancanza della concessione AAMS.

I giudici statuiscono che “…. la Questura non poteva applicare l’art. 88 TULPS, nella parte in cui riserva la relativa autorizzazione di polizia ai titolari della apposita concessione, trattandosi di norma incompatibile con il diritto comunitario”. A giudizio del Collegio, infatti “….. la disciplina del decreto Bersani risulta non conforme ai principi comunitari in quanto mantiene la posizione di ingiustificato vantaggio maturata dai concessionari del 1999 ….”. La sentenza amministrativa si pone in linea con la giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione che già in sede penale disapplica la sanzione penale, annulla i sequestri e assolve i titolari dei CTD Stanleybet. Giova ricordare che i CTD Stanleybet, al pari dei Concessionari AAMS, pagano regolarmente l’imposta unica in Italia, cosi come è stato recentemente annunciato dalla Compagnia anglo-maltese. L’attività dei centri Stanleybet quindi, è lecita e pienamente legittima e con la sentenza odierna anche i tribunali amministrativi equiparano Stanleybet a un Concessionario Statale, così come aveva fatto la Cassazione all’indomani della sentenza Costa Cifone della Corte di Giustizia. Dopo 12 anni di battaglie giudiziarie – conclude la nota – con provvedimenti cautelari, perquisizioni, denigrazioni di ogni genere, dopo tre sentenze della Corte di Giustizia, due procedure di infrazione instaurate dalla Commissione Europea contro l’Italia, migliaia di dissequestri e assoluzioni, Stanleybet può affermare che la sua attività esercitata con coraggio e determinazione nel corso degli anni è sempre stata svolta nel pieno rispetto della legge nazionale e dell’Unione Europea. lp/AGIMEG