Calcioscommesse: Ruperti (squadra mobile Catanzaro), “Gli affiliati al clan scommettevano anche all’estero”

“Noi siamo arrivati a questa inchiesta partendo dal boss di ndrangheta Iannazzo, e seguendo lui, abbiamo ricostruito una prima associazione a delinquere che aveva come finalità quella di favorire le
vittorie del Neapolis e poi anche del Brindisi, così come di altre squadre nei campionati di calcio di Serie D”. Lo ha detto Rodolfo Ruperti, dirigente della squadra mobile di Catanzaro, la procura che ha dato il via a un nuovo filone di inchiesta sul calcioscommesse. “Gli adepti di della cosca lucravano sulle scommesse che si potevano effettuare su alcuni palinsesti sportivi su queste partite poi truccate. Successivamente l’indagine si è sviluppata seguendo un altro calabrese, che, attraverso dei finanziatori, anche stranieri, alteravano numerose partite del campionato di Lega Pro. Nell’inchiesta sono emerse anche scommesse su partite di serie A cinese e sul basket serbo” ha poi aggiunto Ruperti. lp/AGIMEG