Calcioscommesse, Peleggi (dir. gen. ADM): “Vietare le scommesse sulla Serie D? Un errore”

«ll sistema di monitoraggio del gioco anomalo sulle scommesse sportive (GASS) verifica in tempo reale e lancia un “alert” se le puntate su un risultato comportano una variazione eccessiva rispetto alla quota iniziale e se la raccolta sull’esito di ogni scommessa è superiore ad una soglia fissata. L’Agenzia verifica ulteriori variabili quali la posizione di classifica incongrua rispetto agli esiti giocati, la presenza di numerose giocate frazionate per eludere la normativa sull’antiricidaggio, la concentrazione del gioco in un preciso ambito territoriale». Lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi. Tavecchio sostiene che debbano scomparire le scommesse sulla serie D. Cosa comporterebbe una decisione del genere? «I flussi di gioco legale affluiscono al totalizzatore nazionale che è in grado di controllare ogni singola giocata Escludere la Serie D dal palinsesto avvantaggerebbe le reti illegali. Peraltro in questo raso le combine sono antecedenti all’introduzione delle scommesse su Lega Pro e Dilettanti. L’inclusione è un’opportunità in più per i controlli e un ostacolo maggiore per chi trucca le partite. Basti ricordare che il primo episodio di combine esplose nel calcio negli anni ’70 quando le scommesse non erano consentite». Qual è la percentuale di gioco illegale rispetto al totale? «Non è facile fare stime sul gioco illegale. Ipotizziamo si tratti di circa la metà delle scommesse complessive. Molte delle scommesse sulle partite sotto esame sono transitate su circuiti esteri, anche in paesi dell’Estremo Oriente». Come “educare” le persone a giocare secondo i canali regolari? «Combattere le reti illegali e monitorare il gioco legale – conclude Peleggi nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport – garantendo la corretta osservanza delle norme da parte dei concessionari e sensibilizzando lo scommettitore sui vantaggi della rete autorizzata Dal 2007 ad oggi, ad esempio, abbiamo segnalato e fatto chiudere oltre 5.300 siti illegali». lp/AGIMEG