Bando Monti, Garrisi ad Agimeg: “Stanno facendo di tutto per non farci partecipare nemmeno alla prossima gara. Stanley legittimata ad operare grazie a norme diverse da quelle su concessioni”

In sostanza Stanley farà leva su vizi procedurali, ma Giovanni Garrisi (dirigente del bookmaker anglo-maltese presente all’udienza) assicura che la compagnia non voglia evitare che il Consiglio di Stato si pronunci sulla questione. Il giudice comunitario ha infatti affermato che sia legittima una gara che assegni concessioni di durata inferiore a quelle affidate in precedenza, sostanzialmente respingendo le doglianze di Stanley. Il Consiglio di Stato – se arrivasse a una pronuncia di merito – potrebbe assestare un duro colpo al bookmaker. “In realtà la Corte di Giustizia” spiega Garrisi a Agimeg, “non ha affrontato il nodo principale , ovvero se la gara Monti abbia sanato o meno la situazione precedente. Era una questione che il Consiglio di Stato aveva sollevato, ma il giudice comunitario l’ha ignorata. Solo se la gara fosse stata effettivamente rimediale, Stanley sarebbe stata tenuta a partecipare”. Riassumendo, il bookmaker continua a sostenere di aver acquisito il diritto a operare in Italia, in forza delle precedenti pronunce della Corte di Giustizia, e che l’ultima non abbia modificato la sostanza. “Abbiamo 3mila procedimenti penali che testimoniano come non commettiamo alcun reato raccogliendo scommesse in Italia” aggiunge Garrisi. “Semplicemente siamo legittimati a operare in base a norme differenti da quelle del sistema concessorio”. Secondo Cassazione e Consiglio di Stato, tuttavia, dalla situazione che si è creata è il bookmaker a essere privilegiato rispetto ai concessionari: “Ma quale privilegio?” chiede Garrisi. “Nei prossimi procedimenti penali dimostreremo che dal momento che i nostri centri vengono chiusi e riaperti ogni giorno, non abbiamo acquisito alcun privilegio”. gr/AGIMEG

 

Bando Monti, Garrisi a Agimeg: “Stanno facendo di tutto per non farci partecipare nemmeno alla prossima gara”

E sulla gara del 2016: “Stanno facendo di tutto per non farci partecipare” spiega ancora Garrisi. “Finché non si pone rimedio in qualche modo alle discriminazioni, Stanley non può partecipare alla gara. Le discriminazioni attuate in passato non hanno fatto altro che rafforzare i concessionari e indebolire noi. Lo Stato ci dove riconoscere una misura che ci permetta di partecipare a armi pari, perché – a causa dei continui sequestri subiti – non lo siamo”. E la sanatoria? “Ci si chiedeva di pagare un’imposta – il prelievo sulle scommesse – che non dobbiamo pagare. Lo abbiamo sostenuto in un centinaio di ricorsi di fronte alle Commissioni Tributarie, e abbiamo ottenuto ragione in almeno 30-35 casi. Quando riporti un numero tale di vittorie di fronte alle Commissioni Tributarie vuol dire che hai ragione”. Tra le varie questioni in sospeso, nei confronti di Stanley sono stati avviati dei procedimenti penali per le presunte intimidazioni attuiate nei confronti dei pubblici ufficiali e dei dipendenti Aams che effettuavano i controlli: “Saranno una decina di casi, ma sono stati tutti archiviati” assicura. gr/AGIMEG