Tar Lazio: Nuove sentenze annullano i minimi garantiti ma “non si elidono possibili spazi di azione dell’Amministrazione”

Il Tar Lazio conferma le sentenze già emesse nei mesi scorsi sui minimi garantiti, e annulla le richieste di pagamento inoltrate dai Monopoli di Stato a diversi concessionari ippici. La Seconda Sezione del Tar Lazio ha infatti emanato altre sentenze che traggono origine dalla pronuncia con cui la Corte Costituzionale a novembre scorso aveva annullato la norma che prevedeva una definizione delle controversie sui minimi, riconoscendo alle agenzie in via transattiva una riduzione stabilita in maniera rigida al 5%.  “I provvedimenti oggetto d’impugnativa in quanto applicativi di una norma dichiarata, in corso di causa, incostituzionale, devono essere annullati” scrivono i giudici. “Va, per completezza, soggiunto che l’annullamento testé disposto non elide ulteriori, possibili spazi di azione dell’amministrazione. In particolare, a seguito del venir meno del criterio sulla cui base procedere alla definizione in via transattiva ed equitativa dei rapporti controversi, si apre una serie di possibilità di intervento idonee a colmare il vuoto normativo che si è così venuto a determinare, potendosi, in ipotesi, procedere all’adozione di una nuova legge-provvedimento che disciplini la materia in modo conforme alle indicazioni della Consulta, oppure all’adozione di un atto generale di indirizzo che rechi i criteri, anch’essi coerenti con le indicazioni della Consulta, in base ai quali procedere alla definizione dei rapporti controversi – analogamente a quanto prevedeva, con riferimento alle misure di salvaguardia, l’art. 38, comma 4, lettere l) del decreto legge n. 223 del 2006, abrogato dall’art. 10, comma 5, del decreto legge n. 16 del 2012 . E’ quasi inutile aggiungere – si legge nelle sentenze – che tale futura azione amministrativa rimane soggetta al sindacato giurisdizionale, in primis, sotto il profilo della conformità alle statuizioni della Consulta”. im/AGIMEG