Minimi garantiti, Consiglio di Stato: “Difficoltà attuazione del nuovo sistema di raccolta scommesse non ha inciso su legittimità richieste sulle somme spettanti all’Amministrazione”

Il titolare di una società di gioco si è appellato al Consiglio di Stato per contestare la sentenza del Tar Campania che lo condannava a pagare le integrazioni dei minimi garantiti del triennio 2000/2002 per la concessione ippica detenuta dal ricorrente. I giudici di Palazzo Spada hanno affermato che: “Le difficoltà di attuazione del nuovo sistema telematico di raccolta delle scommesse non impinge sulla legittimità delle richieste di pagamento delle somme spettanti all’amministrazione in forza della convenzione di concessione ippica, atteso che il d.P.R. n. 169/1998 e il decreto del Ministero delle finanze del 15 febbraio 1999 necessitavano di ulteriori integrazioni normative successive (poi emanate) per la loro concreta e totale attuazione, il che, al momento della stipulazione della convenzione, era evidentemente noto alla società appellante, la quale, ad ogni modo, non ha dimostrato di aver esperito all’epoca azioni tese ad accertare omissioni da parte dell’amministrazione concedente”. Inoltre, “alcun rilievo sul piano della legittimità dei provvedimenti impugnati possono avere soggettive aspettative sulla redditività dell’attività economica esercitata, che, in ogni caso, soggiace al normale rischio d’impresa”. Con questa motivazione il ricorso è stato respinto ed è stata confermata la sentenza del Tar della Campania. lp/AGIMEG