Sandi (Pres. Snai): “Il futuro dell’ippica è legato alla delega fiscale, ma anche alla capacità del settore di creare eventi capaci di uscire dalla routine”

Snai torna a investire sull’ippica. “La nostra è stata ed è una scommessa dettata solo in piccola parte dalla grande passione e dalla riconoscenza per lo sport che tanto ha dato alla società” ha commentato a riguardo Giorgio Sandi, da circa due anni al timone del gruppo. “Il primo motivo è che intravediamo spazi e margini per un recupero e per un rilancio, a dispetto delle tante campane a morto” ha detto Sandi. Un’inversione di rotta all’apparenza clamorosa se si considera che quattro anni fa la Snai ha chiuso i battenti dell’ippodromo di San Siro, considerato la Scala del Trotto e oggi si appresta a riportare la disciplina a Milano – si legge oggi su Milano Finanza –  con la realizzazione di un nuovo impianto alla Maura, nel comprensorio di Trenno, grande polmone verde del capoluogo lombardo. “In realtà le cose stanno diversamente. La chiusura del vecchio trotter era probabilmente inevitabile per ragioni di conto economico e anche dimensionali”, dice Sandi, “perché una struttura come quella era oggettivamente poco adatta ai tempi. Questa della Maura è ben altra cosa e risponde ad altri concetti ed esigenze”. Fatto sta che Milano riavrà il trotto “e sarà una grande occasione, anche per la città.Mi auguro che il Comune sappia cogliere, mentre sta pensando di riqualificare l’area vicino al vecchio impianto, la ricchezza e la straordinaria unicità di questo nuovo” ammette senza nascondere un po’ d’orgoglio il numero uno di Snai. “Nessuna città al mondo può vantate due ippodromi immersi nel verde a pochi passi dal centro; noi, nel costruire la pista e la struttura all’interno del Parco Agricolo Sud abbiamo dovuto, ma anche e soprattutto voluto”, racconta Sandi, “rispettare ogni piccolo impatto ambientale. Ce l’abbiamo fatta e paradossalmente, per la prima volta, una grande città come la nostra potrà godere di un gioiello di ippodromo di campagna, dove, e credetemi è un grande valore aggiunto, il pubblico e le famiglie potranno godersi i cavalli e le corse a un passo di distanza, e accarezzarne il muso e le sfide direttamente con gli occhi, appassionati, esperti e neofiti, curiosi”. La nuova pista, realizzata a tempo di record con l’ausilio di tutte le migliori tecnologie, sfrutta per i materiali la cava del vecchio impianto, distante solo pochi metri. “Oltre al notevole risparmio, possiamo davvero essere entusiasti della qualità”, precisa Sandi a MF. E, a proposito di costi: “Il tutto rappresenta un investimento nell’ordine di grandezza dei 3 milioni, molto meno di quanto abbia sentito e letto in giro in questi giorni”. Investire nell’ ippica è ancora premiante? “Sono convinto che possa esserlo e i risultati dello scorso anno con l’ippodromo del galoppo e con l’ippodromo di Montecatini e delle prime giornate di questa stagione lo confermano ampiamente. Promozione e cura degli eventi hanno portato a un recupero di pubblico, anche nuovo, che poi è tornato e, soprattutto, a un aumento del gioco su scala nazionale. Certo, il futuro dell’ ippica, non solo del relativo business, è legato alla delega fiscale, ma anche alla capacità del settore di creare eventi capaci di uscire dalla routine. Pensate per esempio, a cosa potrebbe essere per la Milano che trotta e galoppa, organizzare una sfida internazionale da un milione di euro nell’anno dell’Expo”. Anche i conti della società sono migliorati: “L’anno passato i ricavi sono cresciuti del 10% e abbiamo avuto un ebitda del 14,4% oltre ad avere ridotto il debito per 24 milioni. Questo ci consentirà una migliore rinegoziazione con i creditori nel nuovo anno”, conclude Sandi. lp/AGIMEG