Ippica: “Affari” al salto e al galoppo, quotazioni record per i cavalli

Scommettere sui cavalli da salto. E’ il suggerimento di Monte dei Paschi di Siena, la banca della città del Palio, per un nuovo tipo di investimento. Alla base ci sono i numeri legati all’occupazione del settore e al giro di scommesse oltre alle quotazioni record per i cavalli fuoriclasse nelle rispettive discipline. Come quelle di Fusaichi Pegasus, quotato 70 milioni di dollari, Shareef Dancer, 40 milioni, Totilas 21 milioni, The Green Monkey e Palloubet d’Along rispettivamente 16 e 15 milioni di dollari. E se questi sono i prezzi al limite scambiati alle aste competitive negli ultimi anni, i valori medi sono comunque elevati. Che il mondo equestre sia un investimento su cui scommettere, lo dimostra anche il fondo Equi Future Champions (Efc). Nato nel 2012 con lo scopo di investire in cavalli, in particolare quelli da salto, il fondo gestito da Holger Hetzel, è riuscito a superare ampiamente il suo obiettivo di un rendimento annuo del 10% (fonte Credit Suisse, 2014). Nel mondo le corse dei cavalli, trotto e galoppo sono un business tra i più importanti con un giro di scommesse, regolari e non, stimate a 500 miliardi di Usd nel 2013 (fonte European Gaming and Betting Association – EGBA). Nel 2012 erano 430 miliardi, delle quali soltanto 58 miliardi, il 14%, sono state frutto di «scommesse regolamentate». Calcio e scommesse ippiche costituiscono insieme la maggior parte degli introiti delle scommesse sportive, oltre il 90%. Anche i premi distribuiti ai vincitori durante i concorsi sono aumentati molto durante gli ultimi anni e raggiungono cifre comprese tra i 500 mila e il milione di Usd. Secondo i dati forniti da Fao – si legge su Italia Oggi – il numero di cavalli presenti nel mondo era stimato nel 2013 intorno a 58 milioni e gli Usa sono il paese dove il cavallo è più presente, circa 10 milioni di capi, e dove il fondo EFC stima che siano 1,4 milioni di posti di lavoro collegati al settore con un impatto economico di 112 miliardi di Usd. In Germania il comparto ha generato 5,4 miliardi di euro e nel Regno Unito il settore contribuisce al pil con circa 7 miliardi di sterline. In Italia, anche se il settore non vive una situazione florida come in passato e dove trotto e galoppo sono da tempo in forte declino, permangono notevoli competenze e una forte tradizione che potrebbero contribuire a generare nuovo impulso all’economia legata a questo tipo di investimenti. lp/AGIMEG