Consiglio di Stato, Mef chiede di sospendere la sentenza sulle risorse da destinare al montepremi dell’ippica 2012

Il Consiglio di Stato si pronuncerà nelle prossime 24/48 ore sulla richiesta del Ministero dell’Economia e della Ragioneria di Stato di sospendere la sentenza con cui il Tar Lazio, nel marzo scorso, ha annullato il decreto emesso dalla Ragioneria di Stato per quantificare le somme di denaro da destinare a montepremi delle corse ippiche. Il Tar nell’ottobre 2012  aveva emesso una sentenza breve intimando alle amministrazioni competenti di adottare i provvedimenti per quantificare la quota del gettito sui giochi da destinare al finanziamento dell’allora Unire entro il termine di trenta giorni; e indicava “nel Ragioniere generale dello Stato, anche in virtù di delega ad un dirigente competente, il commissario ad acta cui è affidato il compito di completare le suddette procedure e di adottare i relativi provvedimenti in caso di perdurante inerzia delle Amministrazioni competenti”. Il termine assegnato alle amministrazioni era scaduto infruttuosamente, il colmmissario ad acta avea quindi depositato un decreto nel marzo del 2013, scrivendo che “Per gli esercizi finanziari 2011, 2012, 2013, la quota parte delle entrate erariali ed extraerariali derivante dai giochi pubblici con vincita in denaro, destinata al finanziamento del monte premi delle corse ippiche, ai sensi del comma 281 dell’art. 1 della l. 30 dicembre 2004, n. 311 è, rispettivamente, di euro 129.790.635,00, euro 32.125.611 ed euro 108.821.263,00”. Un intervento che tuttavia il Tar Lazio – con una successiva sentenza del marzo 2014 – ha giudicato come “meramente ricognitorio di risorse che sono state già attribuite ai destinatari, ai quali, pertanto, in base al presente decreto e per il medesimo triennio, non potranno essere attribuite risorse aggiuntive”. Il commissario infatti si era “limitato a richiamare gli interventi riduttivi della spesa disposti con norme di legge”. Per il Collegio invece “relativamente all’annualità 2012, rimane intatto l’obbligo dello Stato di corrispondere ad ASSI, per il finanziamento del montepremi delle corse, una ‘quota parte delle entrate erariali ed extraerariali derivanti dai giochi pubblici con vincita in denaro’ e che l’unico ambito di discrezionalità rimesso alle amministrazioni intimate è quello relativo alla concreta quantificazione del contributo dovuto”. E ancora, “il commissario ad acta, ai fini della liquidazione dell’importo delle somme dovute all’ex ASSI, debba assumere quale punto di riferimento due precisi elementi fattuali, rappresentati, da un lato, dalla situazione debitoria relativa al montepremi 2012 iscritto nel bilancio di chiusura di ASSI, dall’altro, dalla somma che nell’anno 2013 (al netto del contributo statale e di eventuali necessità di spending review) la legge di bilancio ha comunque stanziato per il finanziamento del montepremi delle corse, pari ad euro 108.821.263,00”. IL Collegio aveva quindi assegnato alla Ragioneria dello Stato un nuovo termine di 30 giorni per eseguire la sentenza. gr/AGIMEG