Nel giro di un paio di mesi la sentenza della Corte Costituzionale sulla vicenda della “Tassa sulla Fortuna” applicata anche alle VLT. Oggi si è tenuta l’udienza. Una tassa “inapplicabile” – secondo i legali di HBG – “come dimostra lo stesso decreto definitivo pubblicato dall’ADM il 6 giugno scorso. I fatti – secondo i legali – dimostrerebbero l’inapplicabilità della norma e dei sistemi di tassazione”. L’Avvocatura di Stato ha invece ribadito la legittimità di tutti i provvedimenti dell’AAMS e chiesto il rigetto della questione di costituzionalità. La tassa è stata introdotta a inizio 2012, e viene applicata con aliquota del 6% sulla parte eccedente i 500 euro delle vincite di Giochi Numerici (SuperEnalotto e simili), Gratta e Vinci, e appunto Vlt. Dopo un iter di due anni, la settimana scorsa i Monopoli di Stato hanno pubblicato un decreto che incarica i concessionari di trattenere la tassa “direttamente al momento della determinazione di tale vincita”. In sostanza al giocatore che centra una vincita sopra i 500 euro, verrà corrisposta la somma già decurtata della tassa. Il concessionario poi, con cadenza mensile, verserà l’importo dovuto all’Erario, e trasmetterà, sempre ogni mese, servendosi dei “messaggi previsti dal relativo protocollo di comunicazione” un report con l’importo lordo delle vincite sopra i 500 euro, l’ammontare complessivo dell’addizionale e l’ammontare complessivo delle vincite nette. Il decreto dei Monopoli entrerà in vigore 15 giorni dopo la sentenza della Corte Costituzionale. cz/AGIMEG