Slot, Tar Bolzano difende il distanziometro: “Non serve la pianificazione del decreto Balduzzi”

La Provincia di Bolzano, con la legge con cui ha imposto la rimozione delle slot istallate a meno di 300 metri dai luoghi sensibili, ha “seguito i principi fondamentali contenuti nel decreto Balduzzi” e li ha “codificati ancora prima della loro introduzione nella legislazione statale”. E’ quanto afferma il Tar Bolzano in una sentenza con cui ha respinto il ricorso del gestore di una sala slot. IL riferimento è alla norma del decreto Balduzzi che prescrive ai Ministeri della Salute e dell’Econmia di “pianificare forme di progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco praticato mediante gli apparecchi”. Secondo alcuni Tribunali Amministrativi il fatto che tale pianificazione non abbia mai visto la luce impedisce agli enti locali di adottare le normative sulle distanze minime. IL Tar Bolzano sottolinea al contrario che “anche il decreto “Balduzzi” contiene una disciplina di “ricollocazione” (valevole, quindi, anche per gli esercizi già esistenti) degli apparecchi da gioco rispetto a determinati luoghi c.d. sensibili”, e che le disposizioni sulla pianificazione “non possono comunque essere applicate direttamente nel territorio provinciale, ostandovi l’art. 2 del D. Lgs. 16 marzo 1992, n. 266 (norma di attuazione sui rapporti tra legislazione statale e provinciale)”. rg/AGIMEG