Slot: Ricorsi al Tar Lazio. Oltre alla questione della legittimità costituzionale per le concessionarie c’è l’impossibilità pratica a riscuotere la tassa da 500 milioni

Le concessionarie delle slot puntano ad ottenere subito una pronuncia sulla richiesta di sospensiva sulla tassa dai 500 milioni di euro – introdotta con l’ultima manovra finanziaria 2015 –  anche qualora il Tar Lazio si schierasse in favore della misura, accogliendo le ragioni del Governo. Da un lato questo consentirebbe loro di andare subito al Consiglio di Stato per presentare una nuova richiesta cautelare; dall’altro chiederanno al Collegio di riconoscere in qualche modo che le concessionarie non possano essere riconosciute responsabili nel caso la filiera si rifiuti di pagare la tassa. Alcune compagnie hanno modificato unilateralmente gli accordi con gestori e esercenti, ricevendo come risposta in buona parte dei casi delle diffide a modificare i precedenti accordi. Altre hanno invitato i partner commerciali a siglare i nuovi contratti ma questi ultimi si sono rifiutati. In sostanza le compagnie degli apparecchi sostengono che materialmente potrebbero non essere in grado di riscuotere la tassa seguendo le modalità previste dalla Legge di Stabilità, e vogliono spingere il Tar Lazio a intervenire sulla questione. Questo le metterebbe a riparo, eventualmente, anche da un giudizio di responsabilità per danno erariale difronte alla Corte dei Conti. Le concessionarie sono infatti considerate agenti contabili e nel rendiconto dell’esercizio sono anche chiamate a depositare i contratti con la rete, contratti che al momento, però, non ci sono. Da quanto apprende Agimeg, per quanto riguarda l’Avvocatura di Stato, nella discussione che si terrà a breve, non si farà eccessivo riferimento alla sentenza emessa ieri dalla Corte Costituzionale sui nuovi requisiti richiesti ai concessionari dei giochi. Secondo la difesa erariale la sentenza non gioca certo a favore dei concessionari, ma comunque interviene su questioni in parte diverse. gr/AGIMEG