Slot, per Cassazione inammissibili due ricorsi contro arresto: “Apparecchi non collegati a rete telematica del gioco lecito”

La  Cassazione ha ritenuto inammissibili i due ricorsi contro la Corte di Appello di Napoli che ha affermato la responsabilità di Sodano Sebastiano e Fumarolo Francesco, condannandoli alla pena di mesi tre di arresto per aver installato nel proprio locale apparecchi non collegati alla rete dei Monopoli di Stato. In seguito a un controllo nell’esercizio commerciale intestato a Beltrami Antonietta (madre del Sodano, ed originaria coimputata), “venivano rinvenute quattro macchine videopoker sprovviste del numero di matricola, e non collegate alla rete mediante modem per il controllo del Ministero delle Finanze; all’interno degli apparecchi veniva rinvenuta la somma di 304 euro, a dimostrazione dell’attuale utilizzo. Il Sodano, unica persona che si trovava nell’esercizio commerciale, non era in grado di esibire la documentazione attestante la conformità degli apparecchi, e chiamava il Fumarolo, che aveva fornito gli apparecchi, anch’egli sprovvisto di documentazione. Ebbene, sulla base di tali elementi la Corte territoriale ha assolto Beltrami Antonietta, la cui affermazione di responsabilità in 1° grado era stata fondata esclusivamente sulla titolarità formale dell’esercizio, ed ha invece condannato gli odierni ricorrenti”. Per la Cassazione “gli apparecchi rinvenuti nell’esercizio commerciale erano dei videopoker, non collegati alla rete telematica del MEF, come previsto, per gli apparecchi idonei per il gioco lecito, dal comma 6, lett. a), dell’art. 110 TULPS”. lp/AGIMEG