Ravenna, Tar Bologna respinge sospensiva ordinanza su chiusura alle 24 delle sale giochi. Titolari di due sale condannati a pagare le spese processuali

Il Tar Bologna ha respinto le istanze cautelari contro l’ordinanza del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che obbliga la chiusura delle slot machine alle ore 24 (anziché all’una), presentate da due titolari di sale giochi cittadine. Lo ha reso noto l’Amministrazione comunale, spiegando che il Tar ha motivato, con due ordinanze di analogo contenuto, il non accoglimento delle domande di sospensiva in considerazione del fatto che “i ricorrenti non hanno comprovato che dal provvedimento impugnato derivi agli stessi un pregiudizio connotato da particolare gravità, tenuto conto che trattasi di limitazione di orario che, in ogni caso, consente lo svolgimento dell’attività di gioco per un assai più ampio spazio giornaliero”. Le ordinanze prevedono, inoltre, la condanna per entrambe le parti ricorrenti al pagamento di quattromila euro – duemila a favore del Comune e duemila a favore del ministero dell’Interno (Questura) – per le spese processuali. Il provvedimento emanato da Matteucci, oggetto delle istanze al Tar, è in vigore dal 13 marzo ed è una delle iniziative adottate dal Comune di Ravenna per arginare il fenomeno del gioco d’azzardo. lp/AGIMEG