Newslot, il Tar Lombardia difende nuovamente le fasce orarie del Comune di Lecco

Il Tar Lombardia respinge altri due ricorsi contro l’ordinanza antislot – che consente di accendere le macchine solo tra le 10 e le 24 – del Comune di Lecco. I ricorrenti avevano sostenuto in particolare che il Comune avesse abusato dei propri poteri, l’ordinanza infatti non interviene sull’orario di apertura degli esercizi, ma su quello di attivazione delle macchine, ambito che dovrebbe essere affidato al legislatore statale. Una tesi che tuttavia il Collegio ha respinto: “è del tutto ragionevole” si legge nella sentenza, “ritenere che la delimitazione degli orari possa essere effettuata in maniera selettiva, ossia in relazione al tipo di attività svolta all’interno dei pubblici esercizi, delimitando l’orario di svolgimento delle singole attività, come l’attivazione delle apparecchiature da gioco”. Il Tar Lombardia ricorda quindi che il potere del Comune deriva dal Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, “ove si assegna al sindaco il compito di coordinare ed organizzare, sulla base degli indirizzi espressi dal consiglio comunale e nell’ambito dei criteri eventualmente indicati dalla regione, gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, al fine di armonizzare l’espletamento dei servizi con le esigenze complessive e generali degli utenti”. Sulla questione è intervenuta di recente alla Corte Costituzionale, con l’ordinanza n. 220/2014: “La Corte richiama l’orientamento giurisprudenziale” scrive ancora il Tar, “condiviso dal Tribunale, secondo cui la generale previsione dell’art. 50, comma 7, del d.lgs. n. 267 del 2000 legittima il sindaco a disciplinare gli orari delle sale giochi e degli esercizi nei quali siano installate apparecchiature per il gioco, perché tale disciplina è funzionale alle esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica”. Una sentenza analoga era già stata pubblicata a marzo scorso. rg/AGIMEG