Maxi-penali slot: Udienza novembre 2014. Scuderi (Bplus), “Presentato ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”

“Se la Corte arrivasse a una sentenza di condanna, ci sarebbe una violazione del principio del ne bis in idem, da far valere di fronte alla Corte dei Diritti dell’Uomo”. Lo aveva detto nel corso dell’udienza di fronte alla Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti il prof. Tedeschini, del collegio difensivo della concessionaria Hbg, intervenendo nell’udienza di merito sulle maxipenali newslot. Il riferimento era per le sentenze emesse dal Consiglio di Stato a partire dal 2010, in cui si giudicano le concessionarie non responsabili per il ritardo nell’avvio della rete, dal momento che questo sarebbe dovuto a una serie di fattori – come le vastissime dimensioni del progetto, o le resistenze dei gestori – su cui le compagnie non avevano potere di intervento. La Procura ha sempre sostenuto che i due giudizi avessero oggetti differenti: la legittimità delle penali comminate dai monopoli il giudizio amministrativo, il danno erariale subito dall’amministrazione per il mancato controllo del gioco lecito il giudizio contabile. “Abbiamo già depositato un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, e lo abbiamo prodotto in giudizio, perché affronta il nodo del ne bis in idem”, aveva poi aggiunto l’avv. Andrea Scuderi (difensore di Bplus), nel corso dell’udienza sulle maxipenali slot che si è svolta a novembre 2014. “Nel caso Gabetti e Grande Stevens – intentato quando si era già concluso il procedimento di fronte alla Consob era in corso quello di fronte al giudice penale” ha spiegato ancora Scuderi, “la Corte ha affermato non solo il diritto a non essere condannato due volte per la stessa vicenda, ma anche a non essere processato due volte per la stessa vicenda”. E quindi aveva chiesto di “sospendere il giudizio in attesa della decisione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”. lp/AGIMEG