Lotteria Italia: il Lazio primo come vendite, record per il Trentino. Roma la provincia con più biglietti acquistati. Un tagliando su due venduto al nord

La Lotteria Italia torna a volare. In attesa dell’estrazione del 6 gennaio, nell’edizione 2015/2016 sono infatti stati venduti ben 8,7 milioni di biglietti, un incremento in doppia cifra del +13,5% rispetto alla scorsa edizione, quando furono staccati 7,6 milioni di tagliandi. In crescita anche la raccolta, che si attesta a 43,5 milioni di euro. Numeri molto positivi ma ancora lontani dai fasti degli anni ’80 e 90’, quando la vendita era superiore ai 30 milioni di tagliandi. Il record in termini numerici rimane il 1988, quando furono venduti 37,4 milioni di biglietti, mentre al secondo posto di questa speciale classifica si piazza il 1986 con 33,6 milioni seguito dal 1989 con 33 milioni. In luce anche il biennio 1995 e 1996 con 32 milioni di biglietti. Nell’edizione dello scorso anno furono 156 i tagliandi vincenti, tra premi di prima categoria (in numero di sei, tra cui il primo premio da 5 milioni di euro) e quelli di seconda (50 da 50 mila euro) e terza fascia (100 da 25 mila euro). Lo scorso anno fu il Lazio la regione dove furono venduti più biglietti, oltre 1,5 milioni, seguito da Lombardia (1,23 milioni) e da Emilia Romagna (771 mila). Intanto, in attesa dell’estrazione del prossimo 6 gennaio, i giochi televisivi abbinati alla Lotteria Italia e il tagliando gratta e vinci abbinato al biglietto hanno già distribuito premi per 15 milioni di euro. Così come accaduto lo scorso anno, è ancora una volta il Lazio la regione italiana dove sono stati acquistati più biglietti della Lotteria Italia edizione 2015. I tagliandi staccati sono stati 1,7 milioni, numero che rappresenta quasi il 20% sul totale dei biglietti venduti in tutta Italia (poco meno di 8,7 milioni). In altre parole, un biglietto su cinque è stato venduto nel Lazio, che ha così migliorato del 9,3% i risultati conseguiti lo scorso anno (quando furono venduti 1,5 milioni di biglietti). Secondo gradino del podio per la Lombardia, dove i tagliandi staccati sono stati oltre 1,4 milioni, un risultato che consente alla regione di ritagliarsi il 17% di quota mercato a livello nazionale. In termini di crescita percentuale sull’anno precedente, la Lombardia fa addirittura meglio del Lazio, con vendite cresciute del 19,3% rispetto ai 1,2 milioni di biglietti del 2014. Così come lo scorso anno, in terza posizione assoluta si piazza l’Emilia Romagna, con 838 mila tagliandi venduti (e una quota mercato del 9,7%), un incremento dell’8,8% rispetto all’anno precedente. Completano la Top five delle regioni italiane in cui sono stati acquistati più biglietti la Campania, che con 816 mila tagliandi migliora del 18,7% le vendite del 2014, e la Toscana, che cresce del 14,1% attestandosi a 600 mila biglietti. Fuori dalla Top five, ma con più di mezzo milione di tagliandi venduti, spiccano Veneto (558 mila biglietti, +12,9%) e Piemonte (525 mila biglietti, +15,2%). Due curiosità: in un complessivo quadro di crescita – le vendite della Lotteria Italia in questa edizione sono aumentate del 13,5% – una sola regione ha registrato un segno negativo: è il Molise, che ha perso il 16,6% non raggiungendo i 35 mila biglietti. La regione che invece in termini assoluti ha investito di più nella fortuna rispetto allo scorso anno è stato il Trentino Alto Adige, che ha migliorato le vendite di quasi un terzo, sfiorando quasi 100 mila biglietti (+26,8%).

Il Nord trascina la vendita dei biglietti della Lotteria Italia edizione 2015. Con 3,9 milioni di tagliandi staccati – quasi uno su due – le regioni del nord ottengono una quota mercato del 44,8% sul totale nazionale, pari a 8,7 milioni di tagliandi. Al Centro, trainato dal Lazio – che come lo scorso anno si conferma la regione che più investe nella Lotteria Italia – sono stati venduti 2,9 milioni di biglietti, con una quota percentuale del 33,8% sul totale, mentre il Sud ha superato quota 1,8 milioni di biglietti (21,4%).
Se otto primi premi della Lotteria Italia, nelle ultime 19 edizioni, sono finiti a Roma un motivo ci sarà. Anche quest’anno la Capitale è la città dove sono stati venduti più tagliandi, oltre 1,3 milioni (unica città italiana a superare quota 1 milione), per una spesa di circa 6,8 milioni di euro. Roma pesa per l’80,5% sulle vendite dell’intero Lazio e vale il 15,7% del mercato della Lotteria Italia a livello nazionale. Non solo. In questa edizione la Capitale ha ulteriormente migliorato il coefficiente di vendite, cresciuto del 9,8%. Milano è la seconda città in cui sono stati più biglietti: quasi 650 mila, in crescita dell’11,3% sul 2014, e una quota sul totale nazionale del 7,5%. In doppia cifra l’incremento percentuale delle vendite della terza città sul podio, Napoli, che supera quota 425 mila biglietti (+13,6% sul 2014). Bologna e Torino, rispettivamente con 290 mila e 278 mila biglietti, completano la top five delle vendite. Sono 20 le province italiane dove in questa edizione sono stati staccati più di 100 mila tagliandi, cinque delle quali appartenenti alla Lombardia: oltre a Milano, Brescia (in settima posizione) con 173 mila biglietti, Bergamo (in sedicesima) con 120 mila, Como (in diciassettesima) con 118 mila e Varese (in ventesima) con 100 mila. In questo quintetto, Como si fregia anche di un primato assoluto a livello nazionale: è l’unica provincia italiana in cui le vendite sono cresciute addirittura a tre cifre, per l’esattezza del +134%, rispetto alla scorsa edizione (118 mila biglietti contro i 50 mila del 2014). Sono otto invece le province che rispetto all’ultima edizione hanno registrato una contrazione nelle vendite: Ascoli Piceno (-0,1%), Grosseto (-2,4%), Forlì (-2,6%), Olbia (-4,6%), Vercelli (-10,1%), Lodi (-15,4%), Campobasso (-21,6%), ma il record in negativo spetta a Oristano, che perde il 33,1% rispetto al 2014, non raggiungendo gli 8 mila tagliandi. E se Roma è la città in cui sono stati venduti più biglietti, quella in cui ne sono stati staccati di meno è Ogliastra, in Sardegna, che nonostante una crescita delle vendite dell’11,5% sull’anno precedente non è andata oltre le 2.500 unità. cr/AGIMEG