Empoli, i bar bocciano gli incentivi “no-slot”: “Viviamo grazie alle slot”

Soldi a chi toglie le slot machine dai propri esercizi, più tasse invece per chi decide di tenerle. Con una nuova legge, appena approvata, la Regione Toscana, vuole infliggere un duro colpo alle ludopatie e alla dipendenza dal gioco. Un provvedimento questo che per adesso però, non sembra trovare i favori della maggioranza dei commercianti del circondario dell’Empolese Valdelsa, che nella maggioranza dei casi non sono intenzionati a fare a meno, nei loro bar, nelle loro tabaccherie, nei loro ristoranti delle famigerate macchinette.

La Regione concederà contributi agli esercizi commerciali e ai circoli che rimuoveranno dai locali gli apparecchi per il gioco, mentre chi continuerà a tenerli dovrà pagare un Irap (Imposta regionale attività produttive) maggiorata dello 0,1 %. L’Asl 11, in accordo con i comuni, dovrà organizzare corsi di formazione per gli esercenti finalizzati alla riduzione del gioco patologico. Vietata anche la pubblicità dei giochi con vincite in denaro, nel caso in cui rappresentino un incitamento al gioco inoltre i gestori delle sale saranno tenuti ad esporre avvisi con i rischi connessi alla dipendenza da gioco. Inoltre non potranno essere aperte nuove sale giochi o nuovi spazi per il gioco in un raggio di 500 metri dagli istituti scolastici, di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili o altre strutture ricreative e sportive frequentate principalmente dai giovani o da strutture residenziali o semi residenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale.

Ma intanto i baristi si tengono le slot: “Viviamo grazie alle macchinette, toglierle significherebbe chiudere”. Confesercenti è dalla loro parte, mentre l’associazione Avviso Pubblico plaude la Regione: “Colmata una lacuna importante”. rg/AGIMEG