Corte dei Conti, presidente Ivan De Musso: “Adottare misure appropriate contro illegalità nel gioco d’azzardo”

Nel 2012, nel Lazio, ci sono stati episodi “emblematici del livello di disinvolta gestione del denaro pubblico raggiunto nel nostro Paese e della inefficacia dei controlli amministrativi”. Così, nel corso del suo discorso inaugurale del nuovo anno giudiziario della sezione giurisdizionale per la Regione Lazio della Corte dei Conti, il presidente Ivan De Musso.

In particolare, De Musso ha ricordato come l’anno giudiziario 2012 si e’ aperto “con la condanna, suscettibile di rivalutazione in corte d’appello, di dieci societa’ concessionarie del gioco lecito nonche’ di alcuni dirigenti dei Monopoli di Stato, in quanto le inadempienze contrattuali delle prime e l’omissione di efficaci controlli da parte dei secondi hanno prodotto un danno da disservizio all’erario di 2,5 miliardi di euro”. Altra fattispecie di “ingente danno erariale”, secondo De Musso, “e’ stata individuata in materia di riscossione di tributi ed entrate comunali (circa 80 milioni di euro). Il fatto riguardava in particolare una nota societa’ concessionaria della riscossione, oggi in amministrazione straordinaria, alla quale, in virtu’ di un’apposita convenzione, l’amministrazione comunale aveva riconosciuto un aggio fino al 30% sulle somme riscosse”, sebbene “l’ente locale in questione non conoscesse l’esatto ammontare di queste somme”. ”Appare ovvio richiedere l’adozione di misure appropriate, di effettivo contrasto alla illegalita’ ed al gioco d’azzardo: una vera e propria malattia sociale e brodo di cultura delle organizzazioni malavitose – ha affermato il procuratore regionale del Lazio della Corte dei Conti, Raffaele De Dominicis. Il procuratore regionale, citando il ministro degli Interni, sottolinea che “il gioco d’azzardo ha effetti devastanti sulle coscienze perche’ alimenta l’usura e lo strozzinaggio ed agevola l’ingresso delle associazioni mafiose nel circuito legale dei giochi consentiti”. mm/AGIMEG