Casinò: Consiglio Regionale Lombardo, si discute dell’apertura a San Pellegrino Terme

Oggi riprendono i lavori del Consiglio regionale lombardo. Sul tavolo anche la questione della casa da gioco a San Pellegrino Terme. Sull’argomento era stata depositata una mozione bipartisan firmata dai consiglieri regionali bergamaschi: primo firmatario, l’ex sindaco di Bergamo Roberto Bruni, esponente del Patto Civico. Nel testo si rilevava come dopo l’apertura e il grande successo delle Terme «la casa da gioco di San Pellegrino Terme costituirebbe un ulteriore elemento di spinta e di fiducia per la Valle Brembana, in un momento particolarmente drammatico per l’emergenza occupazionale e sociale che interessa il territorio. Per questo chiediamo che il Consiglio faccia sentire la propria voce in tal senso presso il Parlamento e il Governo».
«È assurdo – aggiunge il consigliere del Patto Civico – che in uno dei pochi Paesi europei ancora sprovvisto di una normativa generale sulla materia, dove una serie di provvedimenti approvati negli anni ha determinato la completa liberalizzazione di ogni tipo e genere di gioco, consentendone l’esercizio ovunque e con gli effetti devastanti che ben si conoscono su persone e comunità, ci si affidi a un regime derogatorio eccezionale, ormai divenuto irragionevole e incostituzionale, per i noti quattro casinò attualmente aperti in Italia».In Aula si chiederà “di esprimere parere favorevole all’istituzione di una casa da gioco a San Pellegrino, che già ne fu sede dal 1907 al 1917, ribadendo al contempo grande preoccupazione riguardo alla deregulation del gioco d’azzardo, che va viceversa limitato e opportunamente normato. Come si ricorderà, in sede d’approvazione della legge di stabilità la Camera aveva accolto l’ordine del giorno dell’on. Fontana che impegna “il Governo a prendere iniziative volte ad autorizzare la riapertura del Casinò Municipale di San Pellegrino Terme, e di tutte le realtà simili a livello nazionale”. rg/AGIMEG