Apparecchi: Elefante (Avv. di Stato), “L’accoglimento delle questioni di costituzionalità finirebbe per discriminare tutti gli altri concessionari”

“E’ una questione virtuale che ha smesso di riguardare la Bplus. Sta diventando una sorta di legittimità costituzionale al contrario”. Così ha esordito Fabio Elefante, Avvocato di Stato, nel suo intervento di fronte alla Corte Costituzionale, sulle questioni di legittimità sollevate dal Consiglio di Stato nel 2013, sui requisiti di solidità economica e trasparenza societaria introdotti dalla Stabilità 2011 per i concessionari dei giochi. “Il Consiglio di Stato ha definito la controversia, riconoscendo a Bplus di proseguire – senza riconoscere un vero e proprio diritto al rinnovo – con la vecchia concessione” ha detto ancora Elefante. “L’accoglimento delle questioni di costituzionalità finirebbe per discriminare tutti gli altri concessionari storici che hanno sottoscritto gli atti integrativi. Se la Corte si pronunciasse in questo senso, l’Amministrazione sarebbe tenuta a rinegoziare in più gli atti integrativi con tutti i concessionari. Quelle norme sono state dettate per prevenire rischi di infiltrazione di criminalità che hanno portato al commissariamento della stessa  Bplus. I requisiti sono stati inseriti proprio per evitare quella degenerazione del settore” ha affondato Elefante, sottolienando che “quelle norme sono state accettate da tutti, a eccezione di Bplus che gode di un trattamento di favore. Questa situazione oltretutto genera un forte imbarazzo all’Amministrazione che dovrebbe garantire la parità di trattamento”. gr/AGIMEG