Festival di Cannes: per i bookie la Palma d’oro all’iraniano “The past” (3.25), poche chance per “La grande bellezza” (10.00)

Rush finale per la 66esima edizione del Festival del Cinema di Cannes, notoriamente una delle vetrine più prestigiose e ambite per i registi di tutto il mondo. In vista della serata finale, che si terrà domenica 26 maggio al Palais des Festival et des Congrès, i bookmaker rielaborano i loro pronostici su chi fra i candidati si porterà a casa l’ambita palma d’oro. In pole nelle quote dei bookie inglesi di Stanleybet si piazza a 3.25 “The Past”, primo film in lingua francese del già premiatissimo iraniano Ashgar Farhadi: l’accoglienza da parte della critica internazionale è stata infatti caldissima. Con protagonista la star di “The Artist” Berenice Bejo ancora una volta il regista ha presentato il racconto di una separazione, l’insanabile frattura sentimentale che divide un iraniano dalla moglie e i due figli. Conquistano la seconda posizione, offerti a 4.50, sia “Like Father Like Son”, racconto di uno scambio di culle del regista giapponese Kore Eda Hirokazu che ha profondamente commosso il Festival, che il sensuale “Blue is the warmest color” del regista cinese Abdellath Kechiche, pellicola incentrata sulle fantasie omosessuali di una quindicenne. Bancato a 9.00 è “The Immigrant”, ultima fatica dello statunitense James Gray. Il film può contare sia su un cast stellare (Marion Cotillard, Joaquin Phoenix, Jeremy Renner) sia sulla toccante storia di tragico esodo verso il sogno americano. Stessa quota per “Inside Llewyn Davis” dei fratelli Coen, applauditissimo film ispirato alla malinconica figura di Dave Van Ronk, folksinger degli anni ’60 amico di Bob Dylan. Pare che l’unico film italiano in concorso, “The Great Beauty”, abbia aumentato il suo credito di fronte ai bookie britannici, dal momento che la sua quota è scesa 10.00. Tra gli autori più interessanti del cinema italiano contemporaneo il regista Paolo Sorrentino, che nel 2008 aveva già conquistato la giuria col suo capolavoro “Il Divo”, questa volta ha riproposto il suo attore feticcio Toni Servillo nei panni di un dolente e disincantato scrittore immerso in una società romana di dissoluzione; identiche possibilità anche per “Nebraska”, classico road movie padre-figlio dello statunitense Alexander Payne. Si attesta a quota 11.00 quello che era il favorito nelle stime iniziali di Stanleybet: Mahamat-Saleh Haroun, regista ciadiano pressoché sconosciuto in Italia, nonostante nel 2006 si sia accaparrato il Gran premio della giuria alla Mostra del Cinema di Venezia e nel 2010 abbia conquistato la palma d’oro proprio a Cannes, con il bellissimo “Un Homme que Crie”. Quest’anno ha presentato il suo quarto lungometraggio, “Grisgris”, storia di un ragazzo venticinquenne che sogna di fare il ballerino nonostante la sua gamba paralizzata. Segue a stretto giro “Behind the Candalabra” di Steven Soderbergh, sfavillante biopic musicale realizzato per la HBO, bancato a 12.00. Vede la sua quota drasticamente aumentata a 15.00 il francese Arnaud Desplechin, che con “Jimmy P” per la prima volta gira un film in inglese, nel quale Benicio del Toro e Mathiaeu Amalric hanno interpretato la storia vera del rapporto empatico che si crea tra un antropologo analista e il reduce di guerra che ha in cura. Particolarmente apprezzato dalla stampa italiana, è stato invece per lo più stroncato dalla critica internazionale. A 21.00 è dato “A touch of sin” del cinese Jia Zhangke, così come “Only God Forgives”, cupo film di vendetta ed espiazione del danese Nicolas Winding Refn, che vede protagonista l’idolo Ryan Gosling. Sulla lavagna di Stanleybet troviamo ben cinque film bancati a quota 34.00: “Young and Beautiful”,  storia di un’adolescente che si prostituisce per suo piacere girata dall’enfante terrible Francois Ozon (che, come abbiamo visto, non si lascia sfuggire occasione per far discutere); “Michael Kolhaas”, film storico del francese Arnaud Despallieres;  l’inquietante thriller “Borgman” dell’olandese Alex Van Warmerdam; il violento “Heli”  del messicano Amat Escalante; e infine l’apprezzato “A Castle in Italy”, semiautobiografica storia d’amore di Valeria Bruni-Tedeschi, unica donna in concorso. Pochissime possibilità per l’ennesima pellicola sui vampiri innamorati proposta dall’americano Jim Jarmush, e per il chiacchieratissimo “Venus in fur” del maestro Roman Polanski, che insieme alla moglie e musa Emmanuelle Seigner si confronta ancora una volta con una piéce teatrale: entrambi sono quotati a 41.00. Chiude la classifica il film d’azione “Shield Of Straw”, nessuna probabilità di vittoria è concessa all’eclettico regista giapponese Takashi Miike, che chiude la classifica offerto a 51.00.